Con il termine glaucoma si suole indicare un gruppo di patologie oculari in cui i nervi ottici
vanno incontro a degenerazione, provocando spesso cecità. Ad oggi, la causa più frequente è
da ricercare nell’aumento della pressione intraoculare (IOP).
I pazienti affetti da glaucoma sono quindi costretti a frequenti e stressanti visite mediche per
monitorare la IOP. Inoltre, la IOP è un parametro che varia molto facilmente (posizione del
corpo, influenza di altri farmaci, ecc.) , falsando i risultati delle visite e quindi delle terapie.
Yossi Mandel, dell’università Bar Ilan di Tel Aviv, in collaborazione con Stephen Quake della
Stanford University, ha recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine la
sperimentazione di un sensore intraoculare in grado misurare la IOP e di monitorarla con il
proprio smartphone, direttamente da casa e in qualunque momento della giornata.
Il sensore è composto di un piccolo tubo di pochi millimetri aperto da un lato e costituito da
un bulbo riempito di gas dall’altro. Quando la IOP aumenta, il fluido intraoculare è spinto nel
tubo, incontrando la resistenza del gas. Il dispositivo è dotato di una semplice interfaccia che
consente di leggere la IOP con la fotocamera dello smartphone, rendendo accessibile
l’informazione a medici e pazienti in tempo reale.
Il sensore, finora testato su modelli animali, potrà essere incorporato nelle lenti sintetiche
utilizzate negli interventi di cataratta (comuni nei pazienti affetti da glaucoma) in test clinici
nel giro di 1-2 anni.