Don Pietro Pappagallo è stato nominato “Giusto tra le Nazioni”, unico prete morto nell’eccidio delle Fosse Ardeatine del 1944. Ad annunciarlo è stata la Comunità ebraica di Roma.
Don Pietro Pappagallo è stato un prete antifascista italiano conosciuto per lo più per aver aiutato le vittime del nazi-fascismo nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nato a Terlizzi, in provincia di Bari, Don Pietro Pappagallo era il quinto di otto fratelli. Si trasferì a Roma nel 1925. Durante l’occupazione, Pappagallo non esitò ad aiutare chiunque ne avesse bisogno: ebrei, alleati, partigiani.
Il suo nome, quindi, apparirà nella lista degli oltre 400 italiani onorati dal titolo di “Giusti tra le Nazioni”, il riconoscimento che viene assegnato a coloro che hanno aiutato il popolo ebraico durante l’occupazione nazista dell’Europa.
Una bellissima storia fatta di umanità e comprensione per gli altri. Una storia che però ebbe un tragico epilogo, perché molto spesso gli umani mostrano tutta la loro brutalità e ferocia.
Il 29 gennaio 1944, infatti, Don Pietro Pappagallo venne denunciato da una spia che aveva finto di essere un bisognoso in cerca di aiuto. Venne arrestato dalle SS e in seguito fatto diventare una delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine.
Una vittima per aver dato sostegno a chi fuggiva dagli orrori del nazifascimo, per chi aveva bisogno di fuggire dalla malvagità umana dei nazisti, che percepiva l’altro come diverso.
Il riconoscimento a don Pietro Pappagallo porterà con sé anche il conferimento una medaglia e di una pergamena consegnate dallo Stato d’Israele ai suoi parenti. Il tutto verrà fatto grazie all’ambasciatore israeliano in Italia, il paese che ancora oggi non ha fatto i conti con quegli anni tragici.