Giusta fra le nazioni per aver salvato due ebrei. L’onorificenza, postuma, è andata a Ida Granzotto, vedova Battistella. A consegnarla alla figlia Maria Teresa, nella cerimonia che si è tenuta a Venaria Reale (in provincia di Torino, dove la famiglia Granzotto si era trasferita nel 1953), è stata Sara Ghilad, Prima Assistente Ufficio Affari Pubblici e Politici dell’Ambasciata d’Israele in Italia. Presente anche Estella Levi, nipote della coppia di ebrei salvati da Ida Granzotto durante la Shoah.
Nata nel 1905, Ida viveva in via Quartarezza a Lorenzaga, a poche centinaia di metri da Villa Wiel. Fra il 1943 ed il 1945 ospitò una coppia di ebrei, Edgardo e Gemma Levi, che le chiesero aiuto per sfuggire ai rastrellamenti nazifascisti.
“Ricordo che una coppia di coniugi, Edgardo e Gemma Levi, si presentarono a casa nostra chiedendo ospitalità”, ha detto una commossa Maria Teresa:
“Posto ne avevamo e mia madre, allora già vedova con 5 figli, accettò immediatamente. Non sapevamo neppure che fossero ebrei. Una mattina la signora Gemma scese le scale in lacrime: c’erano i nazisti in paese. Quel giorno se ne andarono per non mettere in pericolo mia madre e noi bambini”.
Nel 1958 Ida ricevette la medaglia d’oro dalla Comunità israelitica di Milano. Successivamente furono i Levi a chiedere allo Yad Vashem di attivarsi per riconoscerle il suo grande merito. Ida Granzotto è venuta a mancare nel 1987, ma il riconoscimento ha fatto estremamente piacere alla famiglia e nello specifico alla figlia Maria Teresa.
Con Ida Granzotto salgano a 682 i Giusti italiani ricordati nel Giardino.