La reporter israeliana del canale televisivo Channel 10 Miri Michaeli Schwartz è stata molestata da alcuni passanti mentre preparava un servizio per le strade di Parigi. I cinque uomini le hanno rivolto una serie di offese antisemite dopo aver riconosciuto la scritta in ebraico sul microfono e l’hanno spaventata circondandola con fare minaccioso. Nel video rilasciato dall’emittente televisiva si può notare come la ragazza abbia cercato in un primo momento di evitare lo scontro chiedendo cortesemente di essere lasciata in pace per fare il suo lavoro, un servizio sulla tragedia dell’Airbus A320 per il canale israeliano. Gli aggressori si sono presentati come originari della Palestina e hanno impedito alla giornalista di terminare il reportage.
Miri ha voluto commentare così la notizia attraverso la sua pagina Facebook ufficiale:
“Non volevo caricare sulla pagina questo breve video anche perché non spiega bene cosa è accaduto. Poi però è stato pubblicato un report sul problema dell’antisemitismo, in particolare in Europa, e ho ricevuto alcune domande dai miei amici e dal mio pubblico che pensavano che i media (ed io come parte di essi) stessero esagerando riguardo alla situazione.
Perciò si, se se cammini per le strade di Parigi potresti non sentire nulla. Ma se indossi una kippah, una collanina con la stella di David o se tieni in mano un microfono con scritto Channel 10 in ebraico si può ragionevolmente pensare che prima o poi ti accorgerai che la realtà è ancora peggio di quella descritta nel report. I commenti di cui sono stata oggetto non vengono presi in considerazione nei report perché nessuno li segnala. Succede qui, tutti i giorni e in tutte le zone, oggi è successo a me.
Non è la prima volta che mi vengono rivolti insulti del genere mentre lavoro per le strade di una capitale europea. Di solito ha a che fare con lo Stato d’Israele.
Questa volta ero sull’Eurostar (il treno che porta da Londra a Parigi) e mi stavo dirigendo verso le Alpi per riportare la notizia dello schianto del volo German Wings. Poco prima di iniziare il servizio è successo questo: quello che potete vedere nel video è solo l’inizio, l’uomo di cui non potete vedere la faccia nel video ha visto la scritta in ebraico sul mio microfono e ha informato i suoi amici che hanno iniziato a molestarmi.
Ciò che è successo dopo è stato ancora più stressante, mi hanno circondata in quattro o cinque ed hanno cominciato a insultarmi, la parola “ebrea” veniva usata come insulto in maniera ossessiva. Sono passate 3 settimane ma le mani ancora mi tremano quando penso come sono stata trattata. Ero per strada, non stavo disturbando nessuno e sono stata insultata, maledetta e minacciata. Mi sono guardata intorno, la via era affollata di persone che prestavano attenzione a ciò che stava accadendo ma che rimanevano a guardare in disparte. Uno di loro filmava la scena con uno smartphone, per il resto nessuno è accorso in mio aiuto. Mi sono sentita in pericolo e ho corso verso la stazione ferroviaria dove c’erano dei soldati, solo lì mi hanno lasciata in pace.
L’antisemitismo a Parigi solo in ragione di un microfono con una scritta in ebraico.
Allora no, non stiamo esagerando quando diciamo che l’antisemitismo è reale. Questa è la verità, adesso dobbiamo combatterla.”