Un giornalista di Al Jazeera teneva prigionieri tre dei quattro israeliani liberati nel suo appartamento nella Striscia di Gaza.
Abdullah Jamal era sì un operativo di Hamas, ma anche un collaboratore dell’emittente qatariota, ritenuta attendibile in diversi paesi del mondo.
Emittente che ha smentito ogni rapporto con Jamal, nonostante questi abbia firmato articoli sul sito ufficiale di Al Jazeera, al cui interno è presente la scheda biografica del giornalista, che con una mano scriveva pezzi e con l’altra teneva in ostaggio Almog Meir, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv nella sua casa a Nuseirat; che fino a venerdì scorso il mondo credeva essere un campo profughi, per poi scoprire che civili e professionisti (?) vi detenevano i rapiti del 7 ottobre.
Il dovere di cronaca ci impone di riportare la smentita di Al Jazeera:
“Quest’uomo non è di Al Jazeera, né ha lavorato affatto per Al Jazeera, né risulta che lavori per Al-Jazeera né adesso né in passato e non lo conosciamo, e tutte le voci diffuse sono prive di contenuto e non sono affatto vere”.
Detto della scheda di Jamal sul sito web ufficiale di Al Jazeera, il dovere di critica ci impone di invitare i nostri lettori a porre sguardo su una vicenda che è stato un brutto colpo per Hamas, per i suoi sostenitori, i suoi collaboratori e tutti coloro che tengono in piedi la sua macchina di morte e terrore.
Israele non solo ha liberato quattro dei suoi figli, ma l’ha fatto smascherando le reti di complicità di Hamas a Gaza.
I civili arabo-palestinesi detengono gli ostaggi israeliani rapiti nel pogrom del 7 ottobre.
Le prigioni degli ostaggi sono all’interno di cosiddetti campi profughi.
Dopo i collaborazionisti dell’UNRWA, anche Al Jazeera non si è sottratta al flirtare con i macellai di Hamas.
Noi ve lo diciamo da anni.
Qualsiasi ente, media, tv, gruppo, organizzazione, ong e tutto ciò che volete voi operante a Gaza lo fa grazie ad Hamas, che controlla tutto.
Nessun ente, media, tv, gruppo, organizzazione, ong e tutto ciò che volete voi operante a Gaza potrebbe farlo senza il benestare di Hamas. Le alternative sono due: strizzare l’occhio ad Hamas o sposarne la causa. Entrambe presuppongono l’assenza di obiettività.
Capirlo dovrebbe essere facile…