La Giordania ha ordinato ieri l’espulsione di Ahlam al-Tamimi, coinvolta nell’attentato del 2001 alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme, in cui morirono 15 persone e altri 130 rimasero uccisi.
A dare la notizia è stato l’organo di informazione qatariota Al-Araby al-Jadeed, secondo cui Amman ha informato Hamas che la terrorista arabo-palestinese nata a Zarqa, in Giordania, sarà estradata negli Usa, dove è ricercata dall’FBI per l’assassinio di due americani uccisi nell’attentato, salvo non trovare uno stato terzo pronto ad accoglierla.
La diffusione della notizia è arrivata in concomitanza con l’annuncio di Washington in merito alla visita il re di Giordania Abdullah II alla Casa Bianca per un colloquio con il presidente americano Donald Trump.
Nel 2003 Ahlam al-Tamimi venne condannata in Israele a 16 ergastoli per l’attentato alla capitale d’Israele di due anni prima. Secondo la giustizia israeliana, la terrorista arabo-palestinese si era occupata della logistica, effettuando la ricognizione del ristorante e condotto il terrorista con la cintura esplosiva nel luogo.
Otto anni dopo è stata rilasciata dopo l’accordo per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit. Da qual momento è stata una libera cittadina, ha vissuto in Giordania, dove ha tenuto conferenze, partecipato a programmi televisivi, nonché facendo diverse apparizioni in pubblico in cui ha esaltato l’attentato arabo-palestinese a Gerusalemme nel 2001.
Se confermata la decisione della Giordania segna una svolta decisiva in merito alla vicenda di Ahlam al-Tamimi, il cui mancato ravvedimento sull’attentato e sulle persone uccise ha sempre suscitato polemiche.
Non è la sola che non intende intraprendere la via del pentimento, perché per il terrorismo arabo-palestinese al primo posto c’è la distruzione di Israele e l’uccisione dei suoi cittadini.