La Germania ha bandito oggi l’Islamisches Zentrum Hamburg eV (Izh), il Centro islamico di Amburgo e le sue sotto-organizzazioni a livello nazionale: l’Accademia islamica della Germania eV, l’Associazione dei sostenitori di una moschea islamica iraniana ad Amburgo eV’, il Centro della cultura islamica eV a Francoforte sul Meno, l’Associazione islamica della Baviera di Monaco e il Centro Islamico Berlino eV.
Oltre ad Amburgo sono scattate perquisizioni in tutta la Germania: Assia, Berlino, Brema, Bassa Sassonia, Meclemburgo-Pomerania occidentale, Nord Reno-Vestfalia e Baviera.
Un’ordinanza del tribunale ha stabilito la confisca dei beni dei centri.
Il ministero dell’Interno tedesco ha così motivato la decisione per la messa al bando per la proprietaria della celebre moschea blu della città tedesca:
“Si tratta di un’organizzazione estremista dell’islamismo che persegue obiettivi incostituzionali”.
Izh è considerato “rappresentante diretto del leader supremo dell’Iran” e diffusore dell’ideologia del paese degli Ayatollah in maniera “aggressiva e militante”.
Secondo le accuse il Centro islamico di Amburgo sostiene la “dimensione militare e politica” di organizzazioni come Hezbollah.
La ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, ha dichiarato:
“Voglio che sia chiaro: non stiamo prendendo provvedimenti contro una religione. Stiamo tracciando una chiara distinzione tra gli estremisti islamici che stiamo reprimendo e i tanti musulmani che appartengono al nostro paese e vivono secondo la loro fede. Questo divieto non si applica assolutamente alla pratica pacifica della religione sciita”.
Faeser, inoltre, ha spiegato che dopo i tragici fatti del 7 ottobre, i deputati del Bundestag avevo chiesto più volte la chiusura del centro. A novembre 2023 vennero effettuate diverse perquisizioni, che confermarono “i sospetti” delle autorità tedesche.
Quanti paesi seguiranno la Germania?