I servizi segreti interni della Germania hanno accusato l’ala più estrema dell’Afd (Alternative für Deutschland) di antisemitismo. In un rapporto presentato oggi, gli 007 tedeschi hanno evidenziato “schemi mentali antisemiti” in diversi rappresentati del partito di destra, che dal 2017 siede nel Bundestag.

Nello specifico, il rapporto redatto dall’intelligence ha ricordato come gran parte dei 73 atti antisemiti compiuti nel 2019 in Germania siano stati realizzati dall’estrema destra, ponendo particolare attenzione su quanto accade nel web:

“In particolare si vede che Internet è un essenziale fattore dinamico per la diffusione dell’odio antisemita”.

Gli estensori del rapporto hanno evidenziato “elementi di discorso antisemita” all’interno delle dichiarazioni dei politici più nazionalisti dell’Afd: tra cui Bjoern Hoecke, capogruppo del partito in Turingia, stato della Germania Centro-orientale.

Il capo dei servizi segreti tedeschi (Bundesamt für Verfassungsschutz) Thomas Haldewang, ha dichiarato:

“L’antisemitismo è sempre stato un elemento in comune tra i diversi nemici della democrazia. Tutti devono affrontare il fenomeno con decisione, sia le strutture di sicurezza che la società nel suo insieme”.

Il rapporto degli 007 tedeschi era molto atteso, anche dopo la notizia del marzo scorso, quando lo stesso Haldenwang aveva annunciato di aver messo sotto osservazione l’ala più estrema dell’Afd:

“Sappiamo dalla storia della Germania che l’estremismo di destra non distrugge solo le vite umane, distrugge la democrazia. L’estremismo di destra e il terrorismo di estrema destra sono al momento il più grande pericolo per la democrazia in Germania”.

Il rapporto non fa altro che confermare quello che scriviamo da anni in merito alla piaga dell’antisemitismo in Germania: un paese dove, nonostante le nefandezze del passato, non è ancora riuscito a estirpare l’odio anti-ebraico da parte della sua società, nonostante la messa al bando di diversi gruppi di estrema destra.