Un cartellino rosso in una partita di calcio. Tanto è bastato a far scaturire l’ennesimo episodio antisemita in Germania, andato in scena in questo fine settimana.
Durante l’incontro di seconda divisione fra FC Union Berlin-Ingolstadt, il giocatore israeliano della squadra ospite Almog Cohen è stato espulso e poco dopo è comparso un tweet di un tifoso della squadra di casa, o almeno così si è spacciato, che auspicava al calciatore avversario di sparire “in una gaskamer”, camere a gas tristemente note per esser state utilizzate dai nazisti per uccidere milioni di persone durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Emmanuel Nahshon, all’agenzia AFP ha commentato così l’accaduto:
“Siamo scioccati dal tweet antisemita contro Almog Cohen e ci aspettiamo che le autorità tedesche intraprendano un’azione decisa contro il colpevole”.
Una dura condanna è arrivata anche dal presidente del FC Union Berlin, Dirk Zingler:
“Mi vergogno di questi tifosi dell’Unione. La FC Union si basa su valori umanistici e democratici: chiunque non condivida questi valori non ha posto nel nostro club o nel nostro stadio”.
Anche l’ambasciatore israeliano in Germania, Jeremy Issacharoff, ha voluto esprimere su Twitter la propria solidarietà al giocatore della nazionale israeliana: “Almog, non sarai mai solo!”.
Almog Cohen ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicini in questa situazione:
“Come calciatore professionista ebreo in Germania voglio solo dire: sono molto orgoglioso della mia eredità e di rappresentare il mio paese in seconda divisione ed essere capitano. Un grande ringraziamento al mio club che mi offre il supporto e quindi la forza per affrontare qualsiasi situazione”.
Sull’ennesimo episodio antisemita accaduto nelle ultime settimane sta indagando la polizia. Episodio che altro non è che la fotografia perfetta dell’attuale situazione in Germania per gli ebrei.