È allarme antisemitismo in Germania. Il paese che diede i natali al nazismo è ripiombato in una spirale di odio antiebraico, sia di matrice islamica sia di estrema destra. Negli ultimi mesi nello stato (auto)considerato il motore dell’Europa sono stati registrati numerosi casi di antisemitismo.
Nelle strade, fra i banchi di scuola, persino nell’ambito di alcune prestigiose competizioni musicali, l’avversione per gli ebrei e per i simboli ebraici sono prima diventati fatti di cronaca e poi episodi abituali a cui nessuno fa più caso. Ultimo in ordine di tempo l’aggressione subita da un professore israeliano, che è stato spogliato della kippà da un tedesco di origini palestinesi che gli ha urlato contro: “Nessun ebreo in Germania”.
Come ha scritto Michael Hanfeld sul giornale tedesco Faz:
“Nel fine settimana a Berlino, un ebreo è stato picchiato da un gruppo di persone perché indossava una collana con la stella di David. La polizia ha arrestato sette uomini e tre donne, siriani. La vittima ha subìto una lacerazione alla testa. L’atto non ha smosso molti sentimenti. Dopo l’attacco lanciato da due giovani, a Prenzlauer Berg, su un diciannovenne a metà aprile, duemilacinquecento persone si sono ritrovate per la marcia di solidarietà ‘Berlino indossa la kippah’. Quasi tre mesi dopo, manca un tale gesto. E anche la risposta dei media all’attacco è bassa. Ciò dimostra quanto sia superficiale la presunta sensibilità all’antisemitismo. L’antisemitismo sta diventando un fenomeno quotidiano”.
Una sorta di rigetto per la deriva antisemita di un paese che pare non aver imparato dai propri errori. Il governo di Berlino ha provato ad arginarla, ma senza esito. Le campagne di sensibilizzazione e le maglie sempre più strette della sicurezza attorno ai siti ebraici sono state vane.
Margaret Taub, presidente della comunità ebraica di Bonn, ha esortato a non mostrare simboli ebraici in pubblico:
“Diventa sempre più difficile essere ebrei in Europa. Se la gente vuole ancora indossarne uno per motivi religiosi, consiglio di indossare un cappello sopra. Per proteggere se stessi e le loro vite, non dovrebbero essere riconoscibili come ebrei”
Il commissario federale per l’antisemitismo, Felix Klein, ha chiesto che gli episodi antisemiti siano registrati a livello nazionale. Una richiesta che porta a una domanda:
Perché questa precauzione non era già in vigore?