“Romeo e Giulietta è inappropriato, la loro storia “è contraria alle nostre tradizioni, non rispetta l’Islam”. Parole di Hiba, una studentessa di una scuola femminile di Gaza, a cui è bastato sfogliare il libro per dichiarare la propria contrarietà alla lettura e alla diffusione della tragedia di Shakespeare; leggerlo tutto sarebbe stato “peccato”. Assieme a tre compagne, la 17enne ha appoggiato la protesta di Jihan al Okka, professoressa di inglese del suo liceo, secondo cui le vicende dei due fidanzati di Verona “incita i ragazzi a ribellarsi alla famiglia, a non rispettare la volontà degli adulti”. Così l’opera di William Shakespeare, che quest’anno sarebbe rientrata nel programma scolastico palestinese, è stata cancellata dalle sue lezioni. D’accordo, anche insegnanti e allievi di altri istituti.
I matrimoni combinati – continua la Jihan – “sono parte della nostra cultura e non possiamo instillare in queste adolescenti l’idea che siano un’imposizione sbagliata. All’università è diverso, sono più mature, lì potranno leggere quello che vogliono”. Università che molte giovani palestinesi non vedranno mai: in quella fascia di età, infatti, tante unioni forzate sono state già decise.
Nelle classi della Striscia governata dai fondamentalisti di Hamas si è optato per la lettura di Re Lear, commentato così dalla Jihan: “Le scene di violenza sono truculente è vero e quando muore Cordelia hanno pianto. Ma la fine di Goneril e Regan insegna che cosa succeda a non rispettare il padre” a differenza di Romeo e Giulietta in cui, secondo l’insegnate, “c’è troppa sensualità, lo so quelle di Shakespeare sono parole, però tornati a casa in un attimo i ragazzi possono scaricare il film con Leonardo Di Caprio”. Come se guardare il film con Leonardo Di Caprio a 17 anni sia un qualcosa assolutamente da evitare.
La censura ha colpito anche gli autori dello spettacolo teatrale che sta andando un scena da un mese al centro culturale Al-Mis’hal, che hanno scelto di cambiare il finale, facendo diventare Romeo e Giulietta Yusef e Suha – lui di Hamas, lei di Fatah – per raccontare l’inconciliabilità tra i due partiti, che si riflette anche sui banchi di scuola della West Bank, dove il presidente Abu Mazen non ha opposto alcuna resistenza nell’affrontare la storia dei due innamorati veronesi.