L’associazione giovanile di Fratelli d’Italia, Gioventù Nazionale Verona, ha scritto su Facebook un post inneggiante il nazista Leon Degrelle, di cui lo stesso Adolf Hitler disse che lo avrebbe avuto come figlio:
“Leon Degrelle 15/06/1906 – 31/03/1994. Per tutti coloro che ancora sognano un secolo di cavalieri”.
La citazione è stata presa da Militia, saggio scritto dal nazista belga nel 1964. A riportarlo è stata Repubblica che per prima ha scritto della vicenda.
Il post è stato online per poco tempo, ma questo non è bastato a non far nascere le polemiche su episodio che imbarazzato il partito guidato da Giorgia Meloni, che non ha commentato l’azione social di Gioventù Nazionale Verona.
La risposta è arrivata da Ciro Maschio, presidente del consiglio del Comune di Verona e deputato di Fratelli D’Italia:
“Fratelli d’Italia non ha nulla a che fare con post apologetici del nazismo, da sempre incompatibili con l’appartenenza al nostro movimento. Mi risulta che un simpatizzante di Gioventù Nazionale abbia fatto un post provocatorio sulla loro pagina – autonoma e non gestita dal partito – poi rimosso dagli amministratori”.
Maschio ha continuato, parlando del presunto responsabile e puntando il dito contro Paolo Berizzi, che ha scritto l’articolo su Repubblica:
“Forse questo cretino voleva fare un favore a Paolo Berizzi, noto odiatore ideologico che recentemente ha insultato Verona per il nubifragio, ed è l’ultima persona al mondo che può dare lezioni di civiltà e rispetto”.
Indignazione per quanto accaduto è stata espressa da Maurizio Facincani, segretario del Partito Democratico di Verona:
“L’ideologia nazifascista non deve avere cittadinanza nelle istituzioni democratiche ed il presidente del Consiglio comunale di Verona Ciro Maschio farebbe quindi bene a condannare e smentire, se ritiene, il suo gruppo giovanile che ha celebrato una figura nemica della democrazia e della libertà come Leon Degrelle”.
I giovani di Fratelli D’Italia ricordano il Terzo Reich e chi l’ha appoggiato. Soprattutto, però, ricordano chi invase il nostro (loro?) paese, portando morte e distruzione.