Restituire l’identità a chi non c’è più. Onorare la memoria di chi è caduto per la malvagità umana. Sono solo alcune caratteristiche di una storia incredibile, che inizia in Germania, passa per l’Italia e arriva in Inghilterra.
Il protagonista è Heinz Eric Tuchman, vittima nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Da quel funesto 24 marzo 1944, l’ebreo tedesco nato a Magdeburgo era solo un nome in una lista, senza alcun collegamento coi i resti contenuti nel sacello 276 delle Fosse Ardeatine.
Oggi grazie all’alacre lavoro di studiosi e dell’Arma dei carabinieri, con il supporto della tecnologia e della scienza, si è riusciti a identificare le sue ossa.
Tutto questo è stato possibile grazie alla comparazione del DNA con quello del nipote di Heinz Eric Tuchman, Jeremy, che attualmente vive in Inghilterra.
I RIS dei Carabinieri di Roma hanno confermato la coincidenza dei dati biologici forniti da Jeremy con i resti sopra citati presenti alle Fosse Ardeatine.
Il colonnello Sergio Schiavone, comandante del RIS di Roma, ha spiegato:
“È stato possibile effettuare un confronto partendo dal profilo del cromosoma y che è quello paterno. Abbiamo effettuato le analisi partendo da un campione di saliva del nipote e da un campione osseo molto degradato. Abbiamo utilizzato un software di kinship analysis che fornisce una previsione di studio della parentela. In questo caso avevamo dalla nostra parte anche la corrispondenza della valutazione antropometrica che confermava che la vittima era un uomo tra i 35 ed i 55 anni alto tra un metro e 70 ed un metro e 75. Per noi è stata una grandissima soddisfazione poter restituire un nome a questi resti. Di solito lavoriamo su casi giudiziari e di omicidi ma in questo caso l’emozione è stata ancora più grande e più intensa perché conosciamo la storia tragica di quest’uomo e di tutti coloro che furono vittime di quell’eccidio”.
La commozione dei parenti di Heinz Eric Tuchman è stata tantissima. Purtroppo il momento non è stato condiviso del fratello Frederick che, prima di morire, fece di tutto per trovare i resti del fratello e avere un luogo in cui piangerlo.