Sarà un ebreo cresciuto in Israele a rappresentare la Francia all’Eurofestival 2016 che si terrà il prossimo maggio a Stoccolma. Amir Haddad, il cui nome completo è Laurent Amir Khlifa Khedider Haddad, ma noto Oltralpe semplicemente come Amir, è nato a Parigi e ha fatto l’alyà con la sua famiglia all’età di otto anni. Sognando fin da piccolo di diventare un cantante famoso, ha esordito nelle sinagoghe di Hertzlyia e nelle feste familiari per arrivare poi, nel 2006, ad essere il primo concorrente a cantare in francese nella gara canora televisiva “Kochav nolad” (“È nata una stella”). Quella volta venne eliminato, ma l’allora ventiduenne non si scoraggiò e, mentre studiava odontoiatria all’università di Gerusalemme, ha continuato a coltivare il suo hobby preferito, collaborando, fra l’altro, con alcuni cantanti famosi quali, Eyal Golan, Shlomi Shabat, Haim Moshe, Dudu Aharon e Gad Elbaz. Attività che gli ha permesso di acquisire una certa notorietà in patria. Nel 2008 si è esibito assieme al cantante francese Patrick Bruel di fronte a 8000 spettatori e, nel 2011, dopo essersi laureato, ha pubblicato il suo primo album “Vayehi”, scritto con il musicista Omri Dagan che include una versione in ebraico della canzone “J’te l’dis quand même” di Bruel e una cover di “Désenchantée”, dell’artista francese Mylène Farmer. Due anni fa è approdato alla televisione francese, più precisamente nella trasmissione “The voice”, dove è arrivato terzo, cantando “Candle in the Wind” di Elton John e in seguito ha partecipato alla seconda edizione di Forever Gentlemen che ha raggiunto la cima delle classifiche francesi. Grazie a questi successi ha acquistato fama anche in altri Paesi, quali il Brasile, gli Stati Uniti e la Svizzera. Sempre nel 2014 si è sposato con Litai, sua compagna già da tre anni.
Essendo la Francia uno dei Paesi fondatori dell’Eurofestival, Amir non dovrà competere nelle semifinali e approderà direttamente nelle finali con la canzone “J’ai cherché” scritta con Nazim Khaled et Johan Errami che sarà parte in francese e parte in inglese. Grande entusiasmo per questa candidatura, sia, naturalmente, da parte di Amir che è “onorato di rappresentare il [suo] Paese, in un contesto che celebra tutte le culture della grande famiglia europea” e che promette di “dare il massimo affinché chiunque sia orgoglioso della nostra performance”; sia da parte degli organizzatori secondo i quali aver scelto “un israeliano per rappresentare la Francia è una decisione fantastica che conclude un periodo duro per il popolo francese in generale e non soltanto per gli ebrei. Gli attacchi terroristici al supermercato Hyper Cacher e negli altri luoghi parigini, non hanno colpito soltanto gli ebrei. La religione di Amir non è rilevante, potrebbe essere musulmano o altro, quel che importa è il messaggio sull’uguaglianza che lanciamo al mondo intero”.
Anche nell’edizione dell’anno scorso ha partecipato un olè (immigrato) dalla Francia, Nadav Guedj, ma in rappresentanza di Israele. È stata la prima volta di una canzone israeliana interamente in inglese, “The golden boy”, che è arrivata soltanto nona, ma si è diffusa rapidamente in patria, diventando quasi un tormentone durante l’estate. L’edizione di quest’anno avrà anche un’altra piccola peculiarità: la rappresentante ukraina proveniente dal Kyrgyzstan è di padre musulmano originario della Crimea e di madre cristiana armena e canterà “1944” che ricorda la violenta espulsione da parte del regime di Stalin di 238mila tatari musulmani dalla Crimea, metà dei quali non riuscì a sopravvivere. Il rappresentante del Parlamento russo ha chiesto alla Giuria dell’Eurofestival di non ammettere Susanna Jamaldinova (in arte Jamala), per fortuna senza ottenere successo.
A rappresentare Israele, invece, sarà Hovi Star con la canzone “Made of stars” e per l’Italia sarà Francesca Michielin con No Degree of Separation.