L’organizzazione clandestina di estrema destra Avanguardia Rivoluzionaria è stata sgominata dalle forze dell’ordine, le cui indagini hanno portato quattro misure restrittive nei confronti di altrettanti giovani: due milanesi che frequentavano l’università a Trieste, gli altri rimasti nel capoluogo lombardo.
A colpire gli investigatori è stata la giovane età degli appartenenti al gruppo, tutti pressoché ventenni, che però non hanno mostrato inesperienza in quello che stavano facendo.
Come per esempio nella scelta dei nomi di battaglia, uno fra tutti quello di Anders Breikvik, l’attentatore di Utoya nel luglio 2011 e l’idea di stringere rapporti con gli estremisti di destra svizzeri (Junge Tat, gruppo di ispirazione nazionalsocialista che fa parte del National Action Front).
La giovane età, come detto, non deve trarre in inganno, perché i ragazzi di Avanguardia Rivoluzionaria avevano pianificato azioni terroristiche di una certa pericolosità e avevano fra gli obiettivi:
“L’incitamento alla discriminazione ed alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali tramite idee fondate sulla superiorità della razza bianca, proponendosi condotte di violenza anche con l’uso delle armi e commettere delitti contro la persona, acquisto di armi da sparo e importazione e commercio di armi, anche per finanziare l’associazione”.
Uno dei ragazzi fermati era noto alla polizia, perché faceva parte del gruppo giovanile di Casapound – Blocco Studentesco, fermato dopo esser entrato in una scuola per interrompere le lezioni e distribuire volantini dal contenuto ritenuto “provocatorio”.
Da qui sono partite le indagini, che hanno portato alla scoperta di un cellulare, al cui interno sono state trovate informazioni interessanti da parte degli inquirenti, che poi sono risaliti agli altri tre giovani.
Quanto accaduto sull’asse Milano-Trieste non va considerato un episodio isolato. Sono molti, infatti, i giovani attratti dall’estremismo di destra, che dall’inizio della pandemia sta provando a cavalcare il malessere sociale per fare proseliti.