Gli ultras di estrema destra scendono in piazza il 6 giugno

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Gli ultras di estrema destra scendono in piazza il 6 giugno

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Gli ultras di estrema destra si sono dati appuntamento il 6 giugno per protestare contro il governo in merito alla gestione della pandemia.

Sabato prossimo a Roma, il Circo Massimo diventerà teatro del complottismo e della messa in discussione delle teorie scientifiche legate al Covid-19, che dall’inizio del lockdown hanno invaso i social.

Una manifestazione nata su input dei tifosi del Brescia della Brigata Leonessa, che ha visto l’appoggio di varie tifoserie che non hanno mai nascosto la propria appartenenza all’estrema destra:

Ultras del Verona, Veneto Fronte Skinhead, Ultras Lazio (eredi degli Irriducibili sciolti dopo la morte del loro leader Fabrizio Piscitelli, ucciso lo scorso anno a Roma), Fortezza Europa (vicina alla curva dell’Hellas Verona), Lealtà Azione (presente nella curva dell’Inter) ultras dell’Ascoli, del Bologna, della Juventus, del Varese, della Roma e che inizieranno un sodalizio con Forza Nuova, i fuoriusciti della Rete delle Comunità Forzanoviste, Avanguardia e Rivolta Nazionale.

A mancare all’appello saranno i tifosi del Napoli e quelli dell’Atalanta, che in un comunicato hanno così motivato la loro decisione:

“La Curva Nord Bergamo mai sarà coinvolta in iniziative che non c’entrano con il mondo ultras ed è per questo che prendiamo le distanze da tutto questo”.

Rileggiamo bene: “iniziative che non c’entrano con il mondo ultras”.

Ecco, perché la manifestazione del 6 giugno con il tifo non ha nulla a che fare. È la volontà di rappresentanza, di guadagnare terreno cavalcando il malcontento popolare, aumentato dopo la pandemia e il conseguente peggioramento delle condizioni economiche di molti italiani.

E infatti, la sigla scelta per la protesta è “I Ragazzi d’Italia”, un paese che non sarebbe stato tale se tutti avessero seguito le idee dei “nonni” dei manifestanti.

Sulla pagine ufficiale della manifestazione è scritto un invito a “togliere le mascherine ed indossare il passamontagna”:

“È vero la classe politica che ci governa dovrà pagarla, ma nessuno sconto alle Forze dell’Ordine che hanno dimostrato che non sono con il popolo ma con chi gli paga lo stipendio. Statene pure certi che fra poco le piazze diventeranno il vostro incubo!”.

Una minaccia neanche tanto velata che riporta a galla un’eredità italiana degli Anni 70, la commistione tra tifo, delinquenza ed estremismo politico.

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