Recep Tayyip Erdogan è tornato ad attaccare lo Stato d’Israele e gli ebrei. L’ennesima invettiva del presidente turco è andata in scena sabato a Istanbul davanti ai giovani della Turkey Youth Foundation, un particolare non da poco visto che i giovani dovrebbero ascoltare parole prive di pregiudizi ed essere il motore di una futura pace e di futuri rapporti civili.
Erdogan ha esortato la platea a non fare “come gli ebrei, che in Israele prendono a calci uomini, ma anche donne e bambini quando giacciono per terra”.
Parole che hanno portato Benjamin Netanyahu a una ferma risposta:
“L’occupante della parte settentrionale di Cipro quello il cui esercito massacra donne e bambini nei villaggi curdi dentro e fuori la Turchia, non dovrebbe fare prediche morali a Israele”.
Subito dopo, il ministro degli esteri di Ankara Mevlüt Cavusoglu ha rincarato la dose definendo il primo ministro israeliano “un assassino a sangue freddo dei tempi moderni”.
Il botta e risposta non ha spiazzato Netanyahu che durante un discorso ai soldati israeliani cristiani, in occasione del Natale, ha detto:
“Vedo ora l’ultima demenzialità del dittatore antisemita Erdogan L’intera nazione è fiera di voi. Voi fate parte dell’esercito più morale del mondo. Ma Erdogan è ossessionato da Israele perché sa cos’è un esercito morale e cos’è una vera democrazia, a differenza di un esercito che massacra donne e bambini nei villaggi curdi e uno stato che, purtroppo, diventa ogni giorno più dittatoriale”.
Gli attacchi di Erdogan contro Israele e gli ebrei non sono certi nuovi. Più volte il politico turco ha fatto correre falsità sui binari dell’odio:
Giugno 2015: “Tutti coloro che affermano che Gerusalemme è la città sacra degli ebrei dovrebbero vergognarsi”.
Maggio 2017: “Ankara lavorerà con il popolo palestinese per impedire la giudeizzazione di Gerusalemme”.
Maggio 2018: Manifestazione “contro l’oppressione e per Gerusalemme”.