Le elezioni in Israele hanno confermato Benjamin Netanyahu primo ministro per la quinta volta. Durante il mandato che inizierà a breve il premier supererà il record di giorni alla guida dello Stato ebraico detenuto da David Ben Gurion.
Le elezioni israeliane 2019 hanno visto un testa a testa serrato tra Benjamin Netanyahu (Likud) e Binjamin Gantz (Cachol Lavan), tanto che nella serata di ieri tutti e due i contendenti avevano annunciato la propria vittoria.
Benjamin Netanyahu in un discorso a Tel Aviv, che riuniva i sostenitori del Likud, ha detto:
“Sono molto emozionato. Questa è la notte di una vittoria immensa. Sia ringraziato il Cielo che siamo giunti a tanto. La nostra è stata una vittoria che non si poteva nemmeno immaginare. ‘Il popolo di Israele mi ha confermato la fiducia per la quinta volta”.
La campagna elettorale è stata dura e senza esclusione di colpi e caratterizzata da un’affluenza alle urne inferiore di circa 4 punti rispetto alle elezioni di quattro anni fa.
Netanyahu è primo ministro d’Israele ininterrottamente dal 2009 ad oggi, a cui va sommato il primo mandato nel 1996-1999.
Il risultato del voto è molto significativo, perché questa tornata elettorale è arrivata in un momento molto delicato per Israele, sia per la politica interna che estera.
Dalle problematiche con Hamas al confine della Striscia di Gaza a quelli con l’Anp, senza dimenticare le continue tensioni con l’Iran che ne minaccia la distruzione.
Questa indecisione lascia spazio a una certezza: a vincere in Israele è stata la democrazia. Come disse Winston Churchill:
“La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”.