5 settembre 1938, 5 settembre 2022.
84 anni di attesa per un diritto tolto da chi considerò gli ebrei cittadini di Serie B.
A decenni dalla promulgazione delle leggi razziali, che decretarono anche l’espulsione degli studenti ebrei dalle scuole italiane, otto persone “cacciate” sono tornate sui banchi di scuola più una nona, la senatrice a vita Liliana Segre, collegata in videoconferenza: Miriam Cividalli, Lello Dell’Ariccia, Fabio Di Segni, Claudio Fano, Ugo Foà, Carla Neppi Sadun, Gianni Polgar e Nando Tagliacozzo.
La bellissima iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la scuola superiore di Rondine Cittadella della Pace, in provincia di Arezzo, che ha permesso agli ex studenti di riprendersi quel posto che il Fascismo gli tolse, perché essere ebrei era un prezzo che doveva essere pagato con la mancata istruzione.
A fianco agli alunni adolescenti della scuola, le otto persone hanno portato la loro memoria assieme a un bagaglio di esperienza, difficilmente eguagliabile.
Una giornata emozionante che ha visto la presenza della Presidente dell’Ucei Noemi Di Segni e di Franco Vaccari, fondatore e Presidente di Rondine, che l’ha raccontata così:
“L’idea di avere alcuni degli ultimissimi sopravvissuti in una classe tutti insieme è emozionante. È una restituzione: quell’anno quei ragazzi e bambini furono esclusi nell’indifferenza generale. Noi invece vogliamo rovesciare questa cosa: i ragazzi della classe prenderanno l’impegno di non essere indifferenti. Non in teoria, ma per il compagno di banco”.
David Ben Gurion diceva che quello ebraico era un popolo di agricoltori che studiavano. Togliendo il diritto allo studio è come se il Fascismo abbia voluto cancellare una delle anime del popolo ebraico.
Non era solo aver perso diversi sacrosanti diritti, ma era voler privare gli ebrei della loro essenza. Essenza di cui fa parte lo studio.
84 anni dopo tutto è tornato come doveva essere.