Janusz Korwin Mikke è un politico polacco di estrema destra e membro di spicco della coalizione Confederazione, Libertà e Indipendenza.
Nato a Varsavia nel 1942, Korwin-Mikke non è mai salito agli onori della cronaca per chissà quale merito politico. È conosciuto per lo più per le sue sparate mediatiche, che spesso riguardano gli ebrei.
Come nel 2013, quando disse che Adolf Hitler probabilmente non sapeva dell’Olocausto. O come lo scorso anno quanto ha protestato contro la decisione di vietare al negazionista della Shoah David Irving di entrare in Polonia.
Sempre nel 2019, Korwin-Mikke ha accusato gli attivisti ebrei britannici di “lavorare per i massoni”, dopo che questi avevano mandato ai media i filmati del Carnevale antisemita andato in scena a Pruchnik, città polacca, in cui residenti hanno picchiato l’effigie di un uomo ebreo che rappresenta Giuda Iscariota.
Anche nell’anno in corso il parlamentare di estrema destra non ha voluto far mancare la propria voce in merito al coronavirus.
Nel programma televisivo polacco Polsat, lo scorso giovedì Korwin-Mikke ha detto che il Covid-19 ha portato un vantaggio, quello di sradicare i deboli attraverso la selezione naturale, migliorando così il patrimonio genetico dell’umanità.
Nell’argomentare la sua tesi Korwin-Mikke ha “ovviamente” citato la storia ebraica. Secondo lui i pogrom contro gli ebrei in Europa hanno avuto un esito positivo, perché i deboli nella comunità ebraica sono morti mentre i forti sono sopravvissuti, con il risultato di migliorare il patrimonio del popolo ebraico.
Korwin-Mikke, addirittura, ha sostenuto che i rabbini dell’epoca erano a favore dei pogrom proprio per beneficiare della conseguente “selezione naturale”.
Sarebbe troppo facile smontare pezzo per pezzo ogni sua singola affermazione sopra citata, ciò che deve preoccupare è la vasta platea che segue Korwin-Mikke, un politico di estrema destra della coalizione Confederazione, Libertà e Indipendenza, che non perde occasioni per esternare le sue idee antisemite.