George Galloway, un fervente antisionista fino a ieri deputato presso il Parlamento britannico, non ha raggiunto abbastanza voti per sedersi tra le fila della Camera dei Comuni alle elezioni che si sono tenute nei giorni scorsi in Inghilterra.
Fuori uno. Un altro di quelli che giurano e spergiurano “ma io non sono antisemita!”, ma nega di fatto il diritto degli ebrei ad autodeterminarsi ad avere uno Stato dove vivere liberi. Non un critico di questa o di quella politica di governo, ma uno di quelli per cui Israele dovrebbe scomparire dalla faccia della Terra. Per fortuna, ha fatto prima lui a scomparire dalle aule del Parlamento inglese.
Fra le sue farneticanti sparate, lo scorso anno ha nominato la città di Bradford “Israel-free”, libera da tutto ciò che sia israeliano.
“Non vogliamo alcuna merce israeliana; alcun servizio israeliano; vogliamo che nessun accademico israeliano entri nelle nostre università o nei nostri college” – e ancora dichiarava l’antisemita – “non vogliamo neanche che alcun turista israeliano venga a visitare Bradford, anche se aveva pensato di farlo. Respingiamo questo Stato illegale, selvaggio e barbaro che si definisce Israele”.
In altre occasioni – ricorda il Jerusalem Post – si era rifiutato di incontrare uno studente israeliano ed aveva accusato lo Stato ebraico di aver fornito armi chimiche ad Al-Qaeda in Siria.