Il mondo ebraico si è stretto attorno a Baruch, Shai e Ephraim, per la morte del padre Rav David Weiss Halivni, uno dei più conosciuti studiosi di Talmud e di fonti rabbiniche, che ricoprì importanti incarichi, come la presidenza dell’American Academy for Jewish Research e il rettorato dell’Institute of Traditional Judaism.
Rav David Weiss Halivni, che avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 27 settembre, nacque a Kobyletska Poliana nell’allora Cecoslovacchia, oggi Ucraina.
La separazione dei suoi genitori nel 1931 lo portò in Romania, nella città di Sighet, dove suo nonno gli trasmise l’amore per lo studio di testi rabbinici, tanto che negli anni a venire frequentò la scuola talmudica insieme a Elie Wiesel, di cui divenne molto amico.
David Weiss Halivni era dotato di capacità eccezionali, che lo fecero diventare rabbino a soli 15 anni.
La sua felicità per l’eccellente traguardo durò poco, perché solo un anno dopo venne deportato prima ad Auschwitz, poi al campo di concentramento di Gross-Rosen, in seguito a Wolfsberg (Austria) e infine a Mauthausen. Fu l’unico della sua famiglia a sopravvivere all’inferno della Shoah.
Nel 1947 si trasferì a New York, dove ricominciò a studiare al Jewish Teological Seminary, guidata da Rav Saul Lieberman, che alla sua morte gli passò il testimone fino al 1983, anno in cui passò alla Columbia University.
Dopo aver condotto anche la Kehilat Orach Eliezer a Manhattan, nel 2005 David Weiss Halivni decise di trasferirsi in Israele, dove proseguì l’insegnamento all’Università Ebraica e all’Università di Bar-Ilan fino all’età di 90 anni.
Nel corso della sua splendida carriera, David Weiss Halivni ricevette due prestigiosi premi.
Il Premio Bialik per il pensiero ebraico nel 1985 (insieme a Hillel Barzel e Shlomo Pines) e il Pras Israel (Premio d’Israele) neo 2008 per il suo contributo allo studio talmudico.
Tra le sue pubblicazioni più note si annoverano “Meqorot u-mesorot” e “Breaking the Tablets, Jewish Theology After the Shoah”.
Rav David Weiss Halivni verrà sepolto sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme. Con lui se ne va un pezzo di storia dell’ebraismo contemporaneo.