David Rubinger è morto ieri nella sua casa di Gerusalemme. Il grande fotografo aveva 92 anni e per 60 anni, con i suoi 500 scatti, ha immortalato la vita quotidiana di Israele. Nato in Austria, Rubinger fu costretto a lasciare il suo paese nel 1939 a causa delle persecuzioni naziste per trasferirsi nella futura Israele. In seguito tornò in Europa per combattere il nazismo tra le fila della Brigata Ebraica. Stabilitosi in Israele, iniziò la sua lunga e brillante carriera, cominciando a raccontare la storia del paese dalla guerra d’indipendenza del 1948, a cui partecipò.
Il presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin gli ha reso omaggio con bellissime parole: “David ha immortalato la storia, che resterà sempre impressa nella nostra memoria”.
La fotografia di Rubinger diventata una vera e propria icona è quella scattata il 7 giugno del 1967, che ritrae tre soldati israeliani davanti al muro del pianto nella Guerra dei Sei Giorni, che come sottolineò lo stesso autore: “Ciò che ha reso significativa quella foto sono state le circostanze in cui fu scattata ed è stato questo che l’ha resa il simbolo in cui si identifica la gente”. In molte interviste Rubinger rivelò che fu molto difficile da realizzare, perché fu costretto a sdraiarsi in un piccolo spazio davanti al Kotel per riuscire a cogliere l’inquadratura migliore.
Il suo rapporto con la fotografia ebbe inizio con una Argus, che gli venne regalata da una ragazza francese che aveva conosciuto quando militava nella Brigata Ebraica. Da lì cominciò una grande storia d’amore che lo portò a lavorare come fotoreporter per il settimanale HaOlam HaZeh, poi per Yediot Ahronot, fu inviato in Israele per il Time e per Life e anche a pubblicare tre libri di fotografia.
Rubinger ha raccontato presidenti, capi di stato e personaggi famosi fuori dall’esercizio delle loro funzioni: scatti privati e vita quotidiana, che hanno fatto la storia d’Israele. Da Ytzhak Rabin e sua moglie Leah a Golda Meir, una vasta gamma di personalità che hanno portato il paese ai grandi risultati di oggi.
Rubinger fu il primo fotografo ad essere premiato con il prestigioso Israel Prize.