Crotone, arrestato perché faceva propaganda Isis

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Terrorismo

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A Crotone è stato arrestato un giovane iracheno per aver fatto propaganda in favore dell’Isis. Giovane che è accusato di apologia dello Stato islamico e di associazione con finalità di terrorismo internazionale.

A condurre le indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, sono stati i poliziotti della Digos di Crotone, secondo cui il 29enne Hamyar Abss Hussien avrebbe istigato alcune persone del centro Sprar di Crotone a entrare nelle fila del Stato islamico e a compiere atti violenti.

Hamyar Abss Hussien, ritenuto un individuo violento e incline alla criminalità, aveva manifestazione la propria contentezza per l’attentato terroristico di matrice islamica avvenuto di recente a Manchester e aveva postato video su Facebook inneggianti al terrorismo.

Grazie alle indagini si è scoperto che in una conversazione con la sorella Hussien ha detto che avrebbe preferito rimane in Italia e condividere i principi di Daesh per redimire gli infedeli a cui “dovrebbe essere tagliata la gola”, anziché rientrare in Iraq e combattere come qualcuno gli aveva chiesto.

Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa ha illustrato l’operazione che ha portato all’arresto di Hussien:

“Si tratta di un’indagine delicata per quello che da anni sta accadendo in Europa. Un’indagine che abbiamo deciso di stoppare, non potevamo attendere altro tempo, perché si tratta di soggetti che nell’arco di un’ora o di un giorno pianificano, programmano atti terroristici. E abbiamo deciso di arrestarlo subito, nel momento in cui questo iracheno era andato a Roma per creare allarme, compiaciuto dall’essere fermato da tutti”.

Alla conferenza stampa era presente il procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri, che ha affermato:

“L’arrestato  ha più volte chiesto asilo politico in Europa, nel 2008 in Norvegia, nel 2010 in Danimarca. Non ha nascosto la sua fede, ma non è questo che ci ha allarmati. L’allarme è scattato quando ha propagandato una “fede malata” in moschee anche ufficiali, postando video su facebook inneggianti gli attentati terroristici e non ci ha lasciati indifferenti il fatto  che avesse nel suo telefonino foto della Questura di Crotone e dei suoi funzionari”.

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