La Comunità ebraica britannica ha accusato il leader laburista Jeremy Corbyn di antisemitismo. Dure condanne al politico sono arrivate anche da Jennifer Gerber, direttrice del Labour Friends of Israel, e da Joseph D. Glasman, capo delle indagini politiche e governative nella campagna contro l’antisemitismo.
Le nuove polemiche attorno alla figura di Jeremy Corbyn sono nate dopo le rivelazioni del blogger David Collier, che ha scoperto l’appartenenza del Labour a un gruppo Facebook antisemita denominato “Palestine Live” e la sua pubblicazione di alcuni post contente materiale anti-israeliano, complottista e negazionista. All’interno del gruppo spicca la presenza del negazionista dell’Olocausto Paul Eisen.
L’episodio risale ad alcuni anni fa, prima ancora che Corbyn prendesse la guida della sinistra del Regno Unito.
Secondo il dossier di 280 pagine redato da Collier, Corbyn ha elogiato in un commento il dottor Mads Gilbert, un medico norvegese e attivista politico, convinto che l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 sia stato il risultato della politica dell’Occidente.
Gilbert, a cui è stato vietato di entrare in Israele, è stato difeso da Corbyn che espresse grande “grande rispetto” per il “mio amico Gilbert”, dichiarando che sarebbe stato “lieto di invitarlo a Westminster”.
Le risposte di Jeremy Corbyn alle accuse sono arrivate tramite Twitter e tramite il suo portavoce. Sul social network, il politico britannico ha cinguettato:
“Il partito Laburista dà voce alle preoccupazioni degli ebrei e si oppone implacabilmente a qualsiasi forma di antisemitismo”.
Il suo portavoce ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Jeremy condanna l’antisemitismo in tutte le sue forme nei termini più forti possibili. Non vuole il sostegno degli antisemiti che non hanno alcun posto nel movimento laburista”.
Corbyn e l’antisemitismo. Un fantasma che torna, ricorrente. Come nello scorso ottobre quando ha disertato le celebrazioni per il 100esimo anniversario della Dichiarazione Balfour, giudicata un “testo confuso”, e nel 2014 quando fece in Tunisia posò una corona di fiori sulla tomba di uno dei terroristi palestinesi responsabili del massacro degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco nel 1972.