La Comunità ebraica di Roma continua a dare battaglia a chi cerca di diffondere o promuovere campagne denigratorie contro Israele in città. Dopo l’evento dell’Anpi Roma della scorsa estate in cui si chiedeva la liberazione di terroristi palestinesi, la CER ha preso una netta posizione riguarda Falastin, il Festival della Palestina in programma dal primo al quattro ottobre a Roma, che ospiterà il movimento BDS:
“Il patrocinio del II Municipio a un’iniziativa che vede la presenza del movimento di boicottaggio di Israele (Bds) è inaccettabile e pericoloso. Il movimento di boicottaggio, nega allo Stato Ebraico il diritto ad esistere ed è legato ai movimenti terroristici di Hamas e Al Fatah. Così come dichiarato nella definizione di antisemitismo dell’IHRA, adottata dal nostro governo su input di tutti i partiti politici e come stabilito dai parlamenti di Francia e Austria questo movimento è antisemita Con questa scelta il Municipio sta legittimando l’odio antiebraico. Non ci possono essere ambiguità su questi temi, tanto che se questa è la linea non parteciperemo a iniziative per la memoria in quel territorio. Non si possono ricordare gli ebrei di ieri e legittimare l’odio antiebraico verso gli ebrei di oggi”.
Agli occhi dei più attenti, questa manifestazione sembra voler celarsi dietro contenuti culturali e sociali per attaccare Israele e difendere i terroristi. Vediamo due iniziative in programma.
La prima è del 2 ottobre, giorno in cui ci sarà una Presentazione delle Campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzione (BDS) contro l’apartheid israeliana, associato a aperitivo musicale con Assalti Frontali. Letto così, pare si punti il dito contro una segregazione razziale mentre prima si mangiano pizzette e patatine. Una segregazione razziale che in Israele non esiste, si può dire lo stesso sulla cosiddetta Cisgiordania e Striscia di Gaza?
La seconda è del 3 ottobre, nel quale ci sarà ci sarà un dibattito “Gerusalemme, diritto al ritorno e prigionieri”. Gerusalemme, la capitale storica d’Israele, che ha un legame millenario con il popolo ebraico, su cui i seguaci dei leader palestinesi parlano addirittura di “diritto”, una parola scelta non a caso.
Il tutto avverrà in collaborazione con: Giovani Palestinesi d’Italia – Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese – Cultura è Libertà – Assopace Palestina – Oltre il Mare – Nazra Film Festival – Archivio Audiviso del movimento operaio democratico – Associazione amici dei prigionieri palestinesi Italia – Comitato con la Palestina nel cuore – BDS Roma – Rete romana di solidarietà con il Popolo Palestinese.
E con le seguenti adesioni politiche: PCI – Partito Comunista Italiano, PRC – Partito della rifondazione comunista, Patria Socialista, Potere al Popolo Roma, Rete dei Comunisti.
Vecchi nomi, stesso odio contro Israele.