La Comunità Ebraica di Roma ha celebrato il 25 aprile in via Balbo, simbolo della Brigata Ebraica, che presto riceverà la Medaglia d’oro al valore militare, dopo l’approvazione nei giorni scorsi della proposta di legge sul riconoscimento del contributo dato nel combattere il nazifascismo in Italia.
“La storia è qui, tutto il resto sono menzogne”, ha detto il vicepresidente della comunità Ruben Della Rocca, riferendosi al corteo dell’Anpi in cui hanno sventolato anche bandiere palestinesi, la cui presenza ha calpestato in un sol colpo la storia del 25 aprile e quella di tutti gli autentici partigiani, svuotando il vero significato di questa giornata. I palestinesi nulla hanno a che fare con la Liberazione. Anzi, hanno a che fare, in quanto ereditieri del Gran muftì di Gerusalemme che si alleò con Hitler, con quegli oppressori che hanno negato le libertà nel nostro paese.
Alla scelta della Comunità Ebraica di Roma di sfilare in via Balbo, ricordando il contributo e il coraggio della Brigata Ebraica, si aggiungono le parole di grande significato pronunciate a Carpi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
“Vi furono uomini liberi che sbarcarono nell’Italia occupata e versarono il loro sangue anche per la nostra libertà. A questi caduti rivolgiamo un pensiero riconoscente. Il loro sangue è quello dei nostri fratelli. Tra questi non possiamo dimenticare i 5000 volontari della Brigata Ebraica, italiani e non, giunti dalla Palestina per combattere con il loro vessillo in Toscana e in Emilia-Romagna”.
La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, presente in via Balbo ha ricordato:
“Chi pensa di tenere fuori la Brigata ebraica dalla Liberazione nega la verità e la storia, e non c’è nessuna giustificazione geopolitica attuale che tenga. La nostra posizione come Italia è chiara da sempre: due Paesi, due Stati, noi diciamo non solo che Israele ha diritto di esistere, ma ne ha anche il dovere”.
La verità storica è una e innegabile: la Brigata Ebraica arrivò in Italia per fronteggiare il nazifascismo con il duplice rischio di combattere una guerra e di essere vittima delle leggi razziali vigenti in quel momento nel nostro paese. Fa parte della storia dell’Italia e nessuno potrà mai sostenere il contrario.