Poteri, lobby, Apartheid. Sono le parole chiave di un comunicato stampa inviato da Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista di Locarno.
Il Compagno ha espresso tutta la sua disapprovazione a nome dei comunisti del Cantone, dopo aver appreso che Israele sarà quest’anno il Paese protagonista del Festival del Film di Locarno (5 – 15 agosto 2015).
Dopo Colombia, Cile, Brasile e Messico, ora tocca allo Stato ebraico; per gli standard dei mistificatori della realtà e dei moralisti a giorni alterni, non importa se il Cile abbia grossi problemi con i popoli indigeni, se li discrimini e li reprima, se gli rubi le terre. Non ha nulla contro i cartelli della droga che spargono terrore in Colombia e in Messico. Non si scomporrebbero, i comunisti, neanche se fosse l’Iran ad essere invitato come protagonista, dove gli omosessuali vengono impiccati e i diritti umani vengono calpestati ogni giorno.
Ma per lo Stato di Israele, per quel Paese in cui il giudice della Corte Suprema è arabo, in cui le guerre si combattono contro il terrorismo e che protegge gli omosessuali che scappano dagli alti Paesi del Medio Oriente, vale la pena protestare e boicottare.
“Non c’è bisogno di ricordare”, si legge nel comunicato, “che Israele è un paese che occupa territori palestinesi che non gli appartengono, che dispone di una legislazione degna dell’apartheid per gli arabi, che bombarda il Libano e che favorisce il separatismo etnico per balcanizzare la Siria, che ha usato persino i terroristi dell’ISIS per raggiungere i suoi scopi egemonici e guerrafondai. Se con quel Paese si vuole collaborare, che almeno si dia forza al cinema indipendente dei registi anti-sionisti che non ricevono sovvenzioni”.
E per non nascondere quella vena ovviamente antisemita continua con discorsi complottisti degni della propaganda anti ebraica: “Fatichiamo a comprendere queste scelte: hanno tutto il sapore della genuflessione agli interessi diplomatici ed economici della lobby sionista presente nel nostro Cantone”.