Per la Polonia non ci sono dubbi. Quel Michael Karkoc 98enne, falegname in pensione che risiede nel Minnesota (Stati Uniti), è la stesso che nel 1944 si rese responsabile della devastazione dei villaggi di Chlaniow e Wladyslawin, nella regione di Lublino, e della morte di 44 persone. A 73 anni di distanza, le autorità polacche hanno chiesto la sua estradizione per portarlo davanti a un tribunale e processarlo.
Secondo la ricostruzione Karkoc avrebbe militato tra le fila dell’esercito tedesco nel 1941 e dopo una fulminea carriera, fatta di brutalità e angherie, ottenne il trasferimento nella Legione di autodifesa ucraina, che agiva sotto la guida delle SS, di cui diventò comandante. Nel 1949, a guerra terminata da quattro anni, sarebbe emigrato negli Usa sotto falso nome.
Quattro anni fa, dopo un’indagine della Associated Press, un pubblico ministero tedesco l’aveva citato in giudizio, ma la testimonianza di Karkoc venne fermata dalla famiglia che grazie a una documentazione medica attestava la sua incapacità di intendere e di volere, dichiarandolo innocente per i crimini commessi durante la Seconda Guerra Mondiale.
“Non c’è alcuna prova che mio padre abbia a che fare con quelle attività criminali”, ha dichiarato il figlio.
Diametralmente opposta l’opinione dell’Istituto Nazionale della Memoria polacco, che ha chiesto al tribunale regionale della città di Lublino l’emissione di un mandato di arresto Michael Karkoc, che sarebbe il primo passo per la richiesta di estradizione.
“Le prove che abbiamo accumulato, soprattutto i documenti che abbiamo raccolto, ci danno certezza che il falegname sia in realtà l’ex comandante nazista”, ha affermato Robert Janicki, procuratore dell’IPN.