Due iraniani sono stati arrestati a Cipro con l’accusa di voler attentare la vita a un uomo d’affari israeliano: Mohammad Reza Ebadi Arablu e Sa’id Ebadi sono finiti in manette grazie a un’operazione tra le autorità locali e il Mossad.
A confermare la notizia dell’emittente radiotelevisiva tedesca “Ard” è stato un annuncio del primo ministro in una dichiarazione congiunta con l’agenzia di intelligence di Israele e il Consiglio di sicurezza nazionale.
L’episodio risale all’inizio di novembre, tempo in cui il soggetto messo nel mirino dall’Iran è stato avvisato e invitato a lasciare il paese per la sua incolumità.
Secondo le indagini cipriote i due sospettati iraniani erano entrati sull’isola via Turchia, servendosi di documenti d’identità falsi. Le prime ricostruzioni, inoltre, hanno indicato Arablu e Ebadi come rifugiati politici in contatto con una persona legata alla Guardia rivoluzionaria iraniana.
Lo Stato ebraico ha dichiarato che quest’azione dell’Iran rientra nel tentativo di Teheran di colpire Israele al di fuori dei confini mediorientali, soprattutto dopo il 7 ottobre, giorno in cui i barbari terroristi di Hamas hanno attaccato i cittadini israeliani.
La volontà iraniana di colpire gli uomini d’affari israeliani non è una novità, soprattutto a Cipro, in cui già in due occasioni la Repubblica Islamica aveva provato a uccidere obiettivi ebraici.
Questi tentativi di attentati contro obiettivi israeliani confermano quello che Gerusalemme sostiene da anni: l’Iran vuole colpire gli ebrei in ogni parte del mondo.
Non volerlo capire, significa strizzare l’occhio a Teheran chissà per quale motivo…