Duro colpo per Hezbollah in Libano, dove ieri alle ore 15:30 migliaia di terroristi sono rimasti feriti e undici sono morti in seguito all’esplosione dei propri cercapersone. Anche altri membri del gruppo terroristico sciita libanese hanno subito la stessa sorte in Iraq e Siria.
È stata un’azione in perfetto sincrono: tutti i cercapersone sono esplosi nello stesso momento. E pensare che Hezbollah aveva quasi del tutto abbandonato l’utilizzo dei telefoni cellulari proprio per evitare l’individuazione e la conseguente possibilità di essere vittima di attentati.
L’attacco hi-tech di ieri rappresenta un unicum. Mai, infatti, si era vista un’azione di spionaggio di questa portate e con queste caratteristiche.
Non solo, perché i dispositivi di comunicazione esplosi arrivati in Libano cinque mesi fa ma erano stati distribuiti ai miliziani di Hezbollah solo di recente.
Hezbollah ha puntato il dito contro Israele, che non ha rivendicato quanto successo. Le accuse nello specifico sono state rivolte al Mossad che, secondo alcune fonti, avrebbe collocato una quantità di un potente esplosivo – la pentrite – all’interno dei “pager”, esplosi per l’aumento delle temperature delle batterie.
L’operazione di intelligence è stata definita “un duro colpo” da un portavoce di Hezbollah:
“Nel giro di un minuto il nemico è riuscito a infliggere uno dei suoi peggiori colpi a Hezbollah dall’inizio del conflitto. Il nemico ci ha spinto fuori dai confini delle tradizionali regole di ingaggio che esistono”.
Il gruppo terroristico libanese, bracciato armato dell’Iran, ha dichiarato:
“Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno della Striscia di Gaza. Questo percorso è in atto e separato dalla dura resa dei conti che il nemico criminale deve attendere per il suo massacro”.
Chiunque sia il responsabile dell’attacco ha mostrato una capacità tecnologica superiore a quella di Hezbollah. Attacco che secondo alcuni analisti rappresenta un deterrente per tutto il Medioriente e che con tutta probabilità cambierà la futura concezione della guerra.