L’attivista Cecilia Parodi denunciata per istigazione all’odio razziale

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L’attivista Cecilia Parodi denunciata per istigazione all’odio razziale

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Cecilia Parodi è stata denunciata per istigazione all’odio razziale e all’omicidio dal console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, Marco Carrai, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 640 bis del codice penale.

Se il nome Cecilia Parodi non vi dice nulla, il che sarebbe assai comprensibile,  vi aiutiamo noi meglio cosa sia accaduto.

L’attivista sul proprio profilo Instagram ha pubblicato un reel, in cui ha detto:

“Odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo, odio tutti quelli che li difendono, tutti tutti, tutti i giornalisti, tutti i politici, tutti i paraculi. Vi odio perché mi avete rovinato la vita, la fiducia, la speranza. Spero di vederli tutti impiccati! Giuro che sarò la prima della fila a sputargli addosso!”.

Le inevitabili critiche ricevute non hanno portato con sé alcuna scusa da parte della Parodi che anzi giustificato quanto detto con un “crollo di nervi” dopo mesi di “genocidio è comprensibile”.

Non si è fatta attendere la controreplica di Carrai, che in una nota ha scritto di voler sapere se la Parodi:

“Fosse sempre in preda a un crollo nervoso quando nel luglio 2023, sempre dal profilo cecilia_parodi75, fece oggetto di ingiurie il console, tramite un messaggio mandato sul suo profilo personale Instagram”.

Cecilia Parodi non sembra aver cambiato idea, anzi su X è diventata virale la conversazione social con un’altra utente, tal chiara_871.

A proposito di Yhaya Sinwar, terrorista arabo-palestinese e leader di Hamas a Gaza, nonché rilasciato assieme a più di altri mille terroristi da Israele in base agli accordi per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, la Parodi ha scritto:

“Tra l’altro io lo amo immensamente per i suoi modi, lo amo quando grida incazzato. Ho una cotta, una crush come dite voi giovini. Noi bimbe di Sinwar”.

Cecilia Parodi dice di essere innamorata di Sinwar, la mente del barbaro attacco del 7 ottobre contro i civili nella parte meridionale di Israele.

Dice di odiare gli ebrei, gli israeliani e coloro che li difendono. Dice di sperare di vederli tutti impiccati e sputare sui loro corpi.

Questo non è difendere la causa palestinese, è essere antisemita.

Questo non è difendere la causa palestinese, è essere antisemita e odiare Israele in quanto patria del popolo ebraico.

Questo non è difendere la causa palestinese, è essere antisemita e strizzare l’occhio ai terroristi.

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