Brusselmans: “Vorrei accoltellare ogni ebreo”, l’autore belga citato in giudizio

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Brusselmans: “Vorrei accoltellare ogni ebreo”, l’autore belga citato in giudizio

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Che l’istruzione e la cultura non siano sinonimi di salvezza dall’odio è cosa nota. Non fa eccezione l’influente autore belga Herman Brusselmans, che in un articolo ha scritto di aver voglia di “infilare un coltello affilato nella gola di ogni ebreo” in seguito ai bombardamenti israeliani a Gaza.

Già qui dovremmo fermarci e riscontrare ancora una volta la falsità dell’affermazione che vuole antisionismo e antisemitismo concetti separati.

Israele combatte nella Striscia di Gaza, da dove partirono i macellai del 7 ottobre. È Israele a combattere questa guerra, non il popolo ebraico nella sua interezza.

E allora perché deve essere “ogni ebreo” a pagare per il conflitto, che peraltro è stato voluto dalla controparte palestinese?

La risposta è scontata, così come l’acceso dibattito sorto dopo l’articolo di Brusselmans sulla rivista belga Humo on Sunday:

“Vedo l’immagine di un ragazzo palestinese che piange e urla, completamente fuori di sé, che chiama sua madre che giace sotto le macerie, e immagino che quel ragazzo sia mio figlio Roman, e la madre sia la mia ragazza Lena, e mi arrabbio così tanto che vorrei infilare un coltello affilato nella gola di ogni ebreo che incontro”.

Dopo un’apparente marcia indietro, il romanziere ha continuato:

“Naturalmente, bisogna sempre ricordare: non tutti gli ebrei sono assassini omicidi, e per dare forma a questo pensiero immagino un anziano ebreo che si trascina per la mia strada, vestito con una camicia sbiadita, pantaloni di cotone finto e vecchi sandali, e mi dispiace per lui e quasi mi vengono le lacrime agli occhi. Un attimo dopo però gli auguro di andare all’inferno”.

Brusselmans non ha dedicato parole simili l’8 ottobre, il 9 o il 10 a una delle oltre 1200 vittime del terrorismo arabo-palestinese. Questi suoi sentimenti sono usciti fuori solo quando a uccidere è stato Israele.

Anche qui dobbiamo fermarci. Le parole scritte di Brusselmans sono armate di vendetta, la stessa che gli fa puntare il dito contro “ogni ebreo”.

L’autore è stato citato in giudizio dall’European Jewish Association, il cui direttore Menachem Margolin si è espresso così sulla preoccupante vicenda:

“Sappiamo che Brusselmans è un giornalista provocatore, che si spinge oltre i limiti ma esprimere pubblicamente il desiderio di pugnalare la gola degli ebrei è troppo. Data la sua popolarità, è un messaggio pericoloso”.

Il terrorismo arabo-palestinese attacca Israele, Israele si difende e gli ebrei devono essere pugnalati alla gola?

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