Stragi evitate a Bat Yam e Holon, sobborghi di Tel Aviv, dove ieri sono esplosi tre autobus vuoti.
I media israeliani hanno riportano che in totale erano cinque le bombe esplosive dotate di timer. Bombe che avrebbero dovuto attivarsi tutte oggi alle otto del mattino, proprio nell’ora di punta per uccidere più persone possibile e per seminare il panico.
Channel 12, citando fonti di sicurezza, ha parlato di un “attacco terroristico strategico”.
Dopo l’accaduto il ministro dei Trasporti, Miri Regev ha interrotto la sua visita in Marocco e farà presto ritorno in Israele e ha ricordato di fermare e controllare:
“Tutti gli autobus, i treni e i treni della metropolitana leggera e agire in conformità con le istruzioni dello Shin Bet e della polizia”.
Il capo della polizia del distretto di Tel Aviv, Haim Sargarof, ha affermato che l’attacco terroristico contro i civili israeliani “sembra qualcosa che ha avuto origine nel West Bank”, sottolineando che si sta indagando su quante persone vi siano coinvolte.
Un canale Telegram che sostiene di rappresentare il cosiddetto Battaglione Tulkarem di Hamas, con sede nella West Bank, ha rilasciato una dichiarazione in merito ai presunti responsabili:
“La vendetta dei martiri non sarà dimenticata finché l’occupante sarà presente sulla nostra terra… Questa è una jihad di vittoria o di martirio”.
Le bombe avrebbero dovuto esplodere alle 8 del mattino, nell’ora in cui c’è massima affluenza di cittadini, che si spostano per raggiungere i luoghi di lavoro o per semplici commissioni.
Questi erano gli obiettivi dei terroristi: le persone comuni.
Persone comune di ogni età, non i militari. Va ricordato che il terrorismo antisraeliano non fa alcuna differenza se si fa parte di una forza di sicurezza, dell’esercito o si è gente comune.
Perché tutti i cittadini israeliani sono considerati nemici da uccidere. Senza fare distinzione tra uomini, donne, bambini e anziani.
Questi sono i nemici di Israele, coloro che uccidono un bambino perché lo ritengono alla stregua di un soldato.