Non si ferma (anche) il boicottaggio sportivo nei confronti di Israele che questa volta, addirittura, è entrato a gamba tesa in una competizione per bambini: il Campionato mondiale di scacchi scolastici della Federazione Internazionale di Scacchi 2023 (FIDE).
Tre giocatori di scacchi di nazionalità tunisina sono stati espulsi dalla competizione, disputata in Grecia, per aver essersi rifiutati per dodici volte di affrontare i giocatori israeliani, tra cui il campione europeo 2022 Noam Sasson, 9 anni, le cui parole mostrano una grande sensibilità e spirito sportivo:
“Ho incontrato qui partecipanti da tutto il mondo e preferisco sempre giocare piuttosto che sedermi in disparte. Spero che il ragazzo che mi ha boicottato non mi odi, ci mancherebbe, e che in futuro potremo giocare insieme”.
La FIDE ha richiamato più la Federazione tunisina, che ha ignorato gli avvertimenti fino ad arrivare alla squalifica dei propri partecipanti.
Lior Aizenberg, manager del club israeliano Chess4All, a The Algemeiner, ha definito significativa la decisione della Federazione Internazionale di Scacchi, sperando possa scoraggiare in futuro comportamenti simili da parte delle diverse federazioni.
La problematica, come sempre in questi casi, non è circoscritta all’ambito dello sport, e quindi alla Federazione, come ha sottolineato lo stesso Aizenberg:
“Le federazioni dicono ai giocatori di non giocare a causa dei loro governi e questi giocatori sono usati come strumento per delegittimare Israele”.
È quindi volontà di determinati governi non permettere ai propri giocatori di disputare tornei contro Israele.
Perché questi governi hanno deciso che la delegittimazione di Israele deve passare anche per lo sport. Anche attraverso i bambini, che dovrebbero giocare e imparare i valori sportivi…