Nello spazio di poche ore due episodi hanno riportato il problema dell’antisemitismo alle attenzioni delle autorità di Berlino. Autorità che, complice la guerra scatenata da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre, avevano innalzato già da qualche giorno il livello di guardia.
Verso il complesso edilizio ebraico della comunità Kahal Adass Jisroel nel centro di Berlino che ospita una sinagoga, un asilo nido, una scuola di Torà e un centro culturale, sono state lanciate due bombe molotov alle 3:45 di ieri.
Per fortuna solo tanto spavento per gli abitanti della zona, che però si sono detti preoccupati per quanto accaduto soprattutto in relazione al crescente odio antiebraico che si sta respirando nella capitale.
Innegabile che l’episodio sia stato ricondotto anche alle manifestazioni contro Israele e contro gli ebrei che stanno trovando spazio nella capitale tedesca.
Episodio cui ne è seguito un altro poche ore dopo.
Mentre la polizia stava già indagando sull’attentato, un uomo di 30 anni si è avvicinato alla sinagoga su uno scooter, che ha gettato da una parte, e ha iniziato a correre verso l’edificio. Gli agenti di polizia hanno arrestato il responsabile, che appena arrestato si è lanciato in slogan anti-israeliani.
Le forze dell’ordine, al momento, non hanno specificato se i due fatti siano collegati.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condannato quanto successo, dicendosi “sconvolto”, assicurando che la Germania “non accetterà mai che le istituzioni ebraiche vengano prese di mira”.
Il ministro degli Interni, Nancy Faeser ha ribadito la sua solidarietà agli ebrei residenti in Germania, sottolineando un rafforzamento delle misure di sicurezza: “La protezione degli edifici ebraici ha la massima priorità”.
Il Consiglio centrale degli ebrei in Germania ha affermato con forza che il tentato attentato è:
“La coerente continuazione della glorificazione di Hamas nelle strade tedesche”.
Un attentato anche se fatto prima dell’alba è un chiaro segnale, che il clima per gli ebrei della città si sta facendo sempre più pesante.