La visita alla Spianata sul Monte del Tempio di Gerusalemme del ministro israeliano per la sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha suscitato diverse polemiche, per lo più strumentali e capziose, che – ovviamente – sono rimbalzate in Italia.
Ma andiamo con ordine.
In un primo tempo Itamar Ben-Gvir, dopo un colloquio con Benjamin Netanyahu, aveva deciso di rinviare di una settimana la visita, arrivata martedì scorso in maniera del tutto inattesa.
Cosa sarebbe cambiato se il ministro israeliano avesse mantenuto le attese? Nulla, ed è qui che sono iniziate le prime strumentalizzazioni.
L’Autorità Palestinese non ha utilizzato mezzi termini per condannare una visita, definita un:
“Assalto alla moschea di Al-Aqsa da parte del ministro estremista Ben-Gvir”.
Ripetiamo.
Una visita considerata un “assalto” (?) e “una provocazione senza precedenti e una pericolosa escalation del conflitto”.
Dichiarazione dell’AP che pare essere preparatoria alla giustificazione di futuri attentati palestinesi contro cittadini israeliani.
Il portavoce presidenziale dell’Autorità Palestinese Nabil Abu Rudaineh poi ha gettato fumo negli occhi, sottolineando “le minacce israeliane di cambiare lo status quo storico” del luogo che equivarrebbe a “una dichiarazione di guerra”.
Peccato che l’Autorità Palestinese fa riferimento a uno status quo, che non impedisce le visite di non-musulmani alla spianata del Monte del Tempio.
E, infatti, così vanno lette le dichiarazioni di Ben-Gvir:
“Il Monte del Tempio è il luogo più importante per il popolo ebraico e noi manteniamo la libertà di accesso per musulmani e cristiani, ma anche gli ebrei devono poter salire sul Monte”.
Le “rassicurazioni” arrivate dall’ufficio del premier Netanyahu non hanno placato gli animi:
“L’affermazione che vi sia un cambiamento nello status quo è priva di fondamento”.
Una netta presa di posizione è arrivata dall’Ambasciata di Israele a Roma, che in una nota ha scritto:
“In quanto Paese democratico, Israele rispetta pienamente il principio della libertà religiosa. Israele rispetta altresì il mantenimento dello status quo sul Monte del Tempio nella città santa di Gerusalemme. Per queste ragioni, l’odierna visita del Ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, presso il Monte del Tempio non ha rappresentato né un precedente né una violazione dello status quo. Ci hanno pertanto deluso le dichiarazioni dell’On. Laura Boldrini e dell’On. Arturo Scotto, i quali hanno parlato di una visita che “lascerà una scia di sangue”. Una scia di sangue sarebbe semmai l’eventuale risultato di azioni terroristiche ed è quindi fondamentale che non venga lasciato spazio alcuno a giustificazioni di simili azioni. Non ci hanno invece sorpreso le dichiarazioni al riguardo da parte del Senatore Tino Magni, invitato a partecipare poche settimane fa a un evento organizzato a Milano da sostenitori di Hamas. Ci auguriamo quindi che i rappresentanti politici italiani mantengano un approccio positivo, evitando mistificazioni che prendono di mira il nuovo Governo israeliano, che ha da pochi giorni iniziato il suo lavoro”.
Il terrorismo palestinese non viene condannato, ma una visita a un luogo sacro sì.
Stranezze e distorsioni che non smentiscono un certo atteggiamento i determinati politici italiani…