Brutta sorpresa per i giocatori del Maccabi Tel Aviv di basket, che arrivati in un hotel turco hanno trovato un cartello con la scritta “Arbeit Macht Frei” (“Il lavoro rende liberi”), frase utilizzata dai nazisti in maniera macabra e posta all’entrata di diversi campi di sterminio.
A rendere pubblico l’accaduto è stato il giocatore Jake Cohen, israeliano-americano, accortosi del cartello appeso nel corridoio che conduce alla sala da pranzo dedicata alla squadra. La sua reazione è stata composta: ha fotografato il cartello e ha scritto un post sui vari social su Twitter e su altri social network: “È molto curioso che questo poster sia affisso nel nostro hotel. #WeRemember”.
Un commento amaro quello del titolare della nazionale, che ha mostrato una civiltà senza eguali. Al momento non si è a conoscenza se il cartello sia stato appeso da un dipendente dell’albergo o da un cliente.
Questo episodio dimostra come Israele si divenuto un megafono per sfogare l’odio anti-ebraico. Ad aggiungere stupore è stato che il fatto sia accaduto in Turchia, un paese impiegato in una guerra aperta contro lo Stato ebraico.
Bisognerebbe parlare di sport in quanto momento ludico e aggregativo. Invece, come spesso accade, viene utilizzato per sviscerare la propria avversione contro il popolo ebraico.
E allora cerchiamo noi di parlare di sport. Il Maccabi Tel Aviv ieri sera ha espugnato il campo della squadra turca del Darussafaka in una partita valevole per l’Euroleague 2018-2019, vincendo in rimonta 71 a 73.
Una bella vittoria che dimostra come il popolo ebraico va avanti nella propria vita nonostante tutte le avversità che gli si presentano davanti.