Atto antisemita a Barcellona, dove sulla facciata della Grande Sinagoga è apparsa la scritta “Libera la Palestina dal fiume al mare. Solidarietà al popolo palestinese”.
Non solo, perché lunedì scorso nelle vicinanze dell’edificio è stata ritrovata anche una lettera contro Israele, reo di commettere “genocidio contro il popolo palestinese”, e contro le “élite catalane” per aver sostenuto lo Stato ebraico.
Non si è fatta attendere la reazione del Congresso ebraico europeo, che su Twitter ha scritto:
“Oltraggioso! Condanniamo fermamente i graffiti antisemiti sulla facciata della sinagoga di Barcellona. Questo graffito è un’ulteriore prova che l’antisionismo è antisemitismo”.
Facciamo un passo indietro.
Perché le “élite catalane” sono state accusate di appoggio a Israele?
I vandali si riferiscono al gemellaggio instaurato nel 1998 tra le autorità di Barcellona e quelle di Tel Aviv sulla scia degli Accordi di Oslo. Gemellaggio di cui è stato annunciato lo scioglimento lo scorso febbraio dalla sindaca Ada Colau, che ha accusato di apartheid lo Stato d’Israele.
Proprio le accuse di Colau sono state collegate all’atto antisemita di Barcellona da Pinchas Goldschmidt, il capo della Conferenza dei rabbini europei, secondo cui le dichiarazioni della sindaca hanno:
“Messo in serio pericolo la Comunità ebraica della città. Ogni ulteriore caso di vandalismo e spargimento di sangue a seguito di questa sfortunata scelta sarà nelle sue mani”.
L’atto antisemita che ha colpito la Comunità ebraica di Barcellona è stato riportato da diversa media internazionali, che hanno posto l’accento sul fatto che questo sia avvenuto nel giorno in cui si ricordano le vittime della Shoah.
Quasi con stupore, come se attentati e atti vandalici passati abbiano rispettato le ricorrenze. Stupore che ahinoi non ci appartiene, perché sappiamo fin troppo bene che diverse azioni terroristiche e vandaliche si sono verificate proprio in concomitanza con festività religiose e specifiche giornate.
Anzi, è proprio sull’eco di questi giorni che i vandali e i possibili mandanti cercano di avere più risonanza mediatica.
