Secondo il Ministero della Salute, in Italia sono circa 9.000 le persone in attesa di ricevere un trapianto di organi, con un tempo medio di attesa di 3,3 anni. Nel 2016 sono stati effettuati 3.694 procedure, secondo i dati diramati dall’Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule). Con numeri come questi, è normale che la ricerca di organi adatti ai trapianti sia diventata una priorità assoluta.
Negli ultimi anni, i medici hanno lavorato alla rigenerazione delle parti del corpo utilizzando i tessuti. Ora CollPlant, un’azienda tecnologica con sede in Israele, sta portando avanti questa idea. L’obiettivo è quello di escogitare un modo per creare organi senza un donatore umano. Tutto ciò di cui hanno bisogno sono le piante di tabacco. Sembra fantascienza ma presto potrebbe diventare realtà.
Nelle serre di Israele, CollPlant ha iniettato in alcune foglie di tabacco cinque geni umani essenziali. La pianta geneticamente modificata produce quindi un collagene simile al tessuto giovane e sano di un umano. Al contrario della raccolta di tessuti da maiali o mucche, questo metodo vegetale è dunque naturale e privo di agenti patogeni infettivi e di altri allergeni.
Utilizzando il bioInk proprietario dell’azienda, CollPlant ritiene di poter stampare in 3D organi e tessuti. Stanno già sviluppando formulazioni da poter adottare in ambito ortopedico, oftalmologico, cardiologico e polmonare. Lo scorso autunno, l’azienda aveva annunciato un accordo di sei mesi con un’importante azienda di strumenti medici per sviluppare un prototipo di impianto biologico. L’obiettivo per il 2018 è dimostrare il funzionamento del prototipo e quindi iniziare lo studio per altre aree del corpo umano.
Queste le parole di Yechiel Tal, CEO di CollPlant:
Riteniamo che la nostra esclusiva tecnologia di riparazione tissutale possa rappresentare un potenziale cambiamento di paradigma nel campo della medicina rigenerativa.
Oded Shoseyov, fondatore, responsabile scientifico di CollPlant e professore presso l’Università Ebraica di Gerusalemme, spiega in un’intervista con FromTheGrapevine che esistono diverse aziende che sviluppano modi per produrre insulina nelle piante di tabacco, ma l’insulina è solo una singola proteina. Il collagene è molto più complicato perché per produrlo occorre sintetizzare cinque geni umani, un’impresa molto difficile.
Non conosco nessuna altra compagnia in grado di farlo.