Se noi leggiamo con attenzione le parashoth in cui viene annunciata la liberazione degli ebrei dall’Egitto e la Agadà di Pesach non possono sfuggire due elementi importanti. 1. Mosè anziché sottolineare l’importanza della libertà finalmente raggiunta che era l’argomento all’ordine del giorno, si preoccupa di ciò che avverrà quando i figli faranno delle domande su…
Leggi tutto
Gli ultimi articoli di: Rav Scialom Bahbout
Chi di spada ferisce, di spada perisce
Uno dei modi di leggere la storia raccontata nella Meghillà di Ester è quello di individuare nel corso della storia quali paralleli si possono trovare con le popolazioni con le quali è venuto a contatto il popolo ebraico. Se da una parte Haman rappresenta i popoli che hanno tentato di sterminare gli ebrei, vi sei…
Leggi tutto
Tu bishvat: Capodanno degli alberi
La scuola di Shammai e quella di Hillel hanno un’opinione diversa circa la data in cui far cadere il Capodanno degli alberi: il primo di shevat, secondo i primi, il quindici dello stesso mese secondo gli altri, opinione questa accettata come norma. 1. Potenza e atto. Alla base di questa discussione sta non solo una…
Leggi tutto
Hanukkà: progetto educativo, individuo e società
E' scritto che la mitzvà (il precetto) di Hanukkà e' un dovere che riguarda l'uomo e la sua casa (Ish Ubeito), ma i più meticolosi accendono un lume per ogni persona, mentre chi vuole essere ancora più meticoloso aumenta il numero dei lumi da uno a otto per ognuno dei giorni della festa secondo la…
Leggi tutto
Rosh hashanà: giorno in cui il Mondo è stato concepito?
Una delle frasi che si ripete più volte durante la preghiera di Musaf di Rosh hashanà è l’espressione che si dice dopo avere ascoltato il suono dello Shofar: Hayom harat ‘olam. Le parole harat ‘olam sono dette da Geremia (cap. 20, 17) che è notoriamente un profeta che ha annunciato sventure puntualmente accadute. Siamo abituati…
Leggi tutto
Pensieri di Pesach: la riconquista della mazzà
Una delle procedure più strane della cena pasquale è quella della divisione della mazzà (azzima) centrale che si trova nel cesto del Sèder (il rituale che precede la cena in cui si racconta l'esodo degli ebrei dall'Egitto) : una metà viene rimessa nel cesto e un’altra metà viene nascosta sotto la tovaglia, viene poi estratta e…
Leggi tutto
Purim: dalla precarietà alla stabilità
Uno dei paradossi di Purim è che gli ebrei non lo festeggiano tutti lo stesso giorno: il 14 Adàr nelle “prazoth”, città aperte e prive di mura di cinta; il 15 Adàr nelle “muqafoth homà”, città cinte di mura dai tempi di Giosuè – oggi in pratica la sola Gerusalemme: non sarebbe stato logico concentrare tutti…
Leggi tutto
Tu Bishvat, le pietre di inciampo e il tikkun dell’uomo
La giornata della Memoria, istituita dal Parlamento italiano, cade sempre nel periodo dei giorni che precedono o seguono la festa ebraica di Tu Bishvat. Gli eserciti alleati arrivarono ad Auschwitz proprio intorno a Tu bishvat e sempre in questo periodo leggiamo la parashà di Beshallach in cui troviamo la Cantica del mare che il popolo…
Leggi tutto
Un candelabro davanti al mondo
La civiltà greca era già riuscita a imporsi in tutto il bacino mediterraneo: comunque si voglia intendere questa storia, è chiaro che si trattò della vittoria di una piccola truppa, pronta a ogni sacrificio pur di non svendere la propria identità culturale di fronte a un nemico molto più numeroso e agguerrito. Questa “globalizzazione” culturale…
Leggi tutto
La Sukkà: servire Hashem con tutto il corpo
I maestri insegnano che le 613 mizvoth (precetti) si dividono in positive, azioni da adempiere, e negative, azioni da non compiere. Le prime sono 248, un numero che i Maestri associano alle membra della persona, come per dire che ognuna delle membra del corpo umano ha il compito di fare una mizvà. Le seconde sono…
Leggi tutto