In Australia due infermieri musulmani sono stati sospesi a vita dal servizio sanitario nazionale dopo aver detto che anziché curare i pazienti israeliani avvrebbero preferito ucciderli.
Un episodio choc che segna l’ennesima tappa di una corsa all’odio antisemita iniziata il 7 ottobre 2023, giorno in cui, è bene ricordarlo, era stato il terrorismo arabo-palestinese ad attaccare Israele, dando vita a una guerra di cui i leader di Hamas avevano messo in conto le vittime, considerate necessarie e funzionali a riportare la causa palestinese all’attenzione dell’agenda delle cancellerie internazionali.
Un episodio che ha visto protagonisti Ahmad Rashad Nadir e Sarah Abu Lebdeh dell’ospedale di Bankstown a Sydney durante un dialogo sulla piattaforma Chatruletka con l’influencer israeliano Max Veifer.
Nadir, rivolgendosi a Veifer, ha detto:
“Sono così arrabbiato che tu sei israeliano…alla fine verrai ucciso e andrai all’inferno”.
Abu Lebdeh non ci ha voluto risparmiare di fargli eco, sostenendo “è lo stato di Palestina, non il vostro”. La sua aggiunta è stata agghiacciante: avrebbe preferito uccidere i pazienti israeliani piuttosto che curarli.
Anche qui, un altro commento di Nadir di cui non sentivamo la necessità “ho già mandato all’inferno molti cani israeliani”:
“Non hai idea di quanti cani israeliani siano arrivati in questo ospedale, e io li mando a Jahannam (all’inferno)”.
Secondo una prima indagine nell’ospedale di Bankstown a Sydney non risultano irregolarità sulla sicurezza dei pazienti nell’ultimo anno.
Il ministro della Salute del Nuovo Galles del Sud Ryan Park ha così commentato l’accaduto:
“L’intero video, dall’inizio alla fine, mi preoccupa. Il fatto che abbiano scelto di farlo con il camice, che abbiano scelto di farlo mentre avrebbero dovuto prendersi cura dei pazienti”.
Questa vicenda è la cartina di tornasole della campagna antisraeliana fatta nell’ultimo anno e mezzo, cui non sono esenti governi, media, social network, enti, organizzazioni.
Anche questi soggetti con il loro appoggio a volte silenzioso a volte assai rumoroso hanno contributo a gettare le basi per dichiarazioni simili.