L’Istituto polacco della Memoria nazionale (Ipn) ha recentemente pubblicato su internet l’elenco completo degli oltre 8mila funzionari delle SS che hanno prestato servizio ad Auschwitz nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
La pubblicazione come ha spiegato il presidente Jaroslaw Szarek è la risposta del suo paese a chi indica, ingiustamente secondo lui, i campi di concentramento situati in Polonia come “campi polacchi”:
“È una giornata storica, l’inizio di un progetto che svilupperemo, pubblicando gli elenchi anche di altri campi di concentramento. Ecco la nostra risposta, tramite internet facciamo conoscere l’equipe che ha gestito i campi”.
La lista, compilata dallo storico polacco Aleksander Lasik, a capo di un team di ricercatori che ha consultato archivi polacchi, austriaci tedeschi, americani, russi e di altri stati, scrive anche un nuovo capitolo del libro nero della partecipazione italiana, nel caso specifico sudtirolese, allo sterminio avvenuto ad Auschwitz.
Nell’elenco, infatti, compaiono i nomi di quattro uomini italiani del sud Tirolo: Hans o Johann Pichler (nato a Bolzano nel 1901), Anton Hager (nato a Bolzano nel 1912), Hans Gufler (nato a Merano nel 1915) ed Ernst Kaufmann (nato a Bolzano nel 1920). Da quanto emerso, i quattro avrebbero avuti ruoli diversi: Pichler sarebbe stato semplice tiratore (SS-Schütze), Hager artigliere (SS-Sturmann), Gufler e Kaufmann comandanti di pattuglia (SS-Rottenführer o SS-Unterscharführer).
Le rilevazioni non hanno sorpreso gli storici sudtirolesi. Due anni fa, infatti, nel libro Thomas Casagrande si era già parlato del coinvolgimento di migliaia di sudtirolesi ad Auschwitz. Casagrande è uno studioso e storico di Francoforte che conosce il fenomeno molto da vicino, essendo il figlio di un SS sudtirolese mai pentito. Il padre Otto nato a Laives, è morto nel 1990 di infarto nel corso di un raduno di veterani dell’organizzazione paramilitare d’elite del partito nazista tedesco.