Più di 30000 persone hanno scelto di trasferirsi in Israele nel 2015, un numero così elevato non veniva registrato dal 2003, anno dell’ultimo picco di immigrazione. I dati sono stati pubblicati dal Ministero per l’Assorbimento dell’Immigrazione e dall’Agenzia Ebraica che hanno segnalato un incremento del 10% rispetto al 2014.
La maggior parte dei nuovi arrivati per il secondo anno consecutivo proviene dalla Francia ( 7900 persone) con gli attentati terroristici e i gesti intimidatori contro le comunità ebraiche identificati come la causa principale dello spostamento di massa. Sono 7000 invece gli immigrati provenienti dall’Ucraina, circa il 15% in più rispetto allo scorso anno. Gli arrivi dall’Europa dell’Est si attestano intorno alle 15000 unità. Oltre agli ucraini sono giunti in Israele circa 6600 russi.
Per quanto riguarda i paesi dell’Europa Occidentale circa 9330 persone si sono trasferite in Israele con un aumento del 6% rispetto al 2014. Calano invece gli arrivi dagli Stati Uniti: sono 3768 i nuovi olim (coloro che hanno effettuato l’aliyah, la “salita” in Israele), circa cento in meno di quanti se ne contavano un anno fa.
La destinazione più popolare rimane la metropoli Tel-Aviv. Seguono Netanya, Gerusalemme e Haifa. Circa la metà dei nuovi arrivati ha un’età inferiore ai 30 anni.
Il Ministro dell’Immigrazione Ze’ev Elkin ha accolto positivamente i dati e ha definito la situazione “una splendida finestra di opportunità”. “Il numero degli immigrati è cresciuto del 50% negli ultimi due anni. Noi dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per far sì che queste persone vengano assorbite dalla società e dobbiamo incoraggiare altra gente a fare l’aliyah”.