Attentato terroristico palestinese a Tel Aviv, 8 feriti di cui 3 gravi

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Attentato terroristico palestinese a Tel Aviv, 8 feriti di cui 3 gravi

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Immaginate di essere in attesa alla fermata del tram a Piazza Venezia a Roma o alle Colonne di San Lorenzo a Milano, magari con gli occhi abbassati per rispondere a un messaggio sullo smartphone e pensare che questo oggetto digitale pare sia stato inventato proprio per vincere la noia durante le attese.

Sarete distratti o intenti a svagarvi prima di salire sul mezzo di trasporto per raggiungere la destinazione desiderata.

Una scena di vita quotidiana, banale se vogliamo, come tante che siamo abituali a vedere nel corso della nostra giornata.

Una normalità che tale non è per chi abita in Israele, che vive costantemente con la paura di essere travolto da un’auto guidata da un terrorista, il cui obiettivo è uccidere in maniera indiscriminata, anche a costo della sua stessa vita.

Immaginarlo non serve, perché ciclicamente questa tipologia di terrorismo torna sulle strade israeliane. Come ieri, quando un terrorista palestinese prima si è lanciato con il proprio furgone verso i pedoni alla fermata di un autobus a nord di Tel Aviv e poi è sceso sparando all’impazzata, causando il ferimento di 8 persone, di cui tre in maniera grave. Fonti di polizia hanno fatto sapere che l’attentatore è stato ucciso da un civile armato.

Attentatore che secondo i media locali è stato identificato in Hassim Halaila, palestinese di 23 anni di un paese vicino Hebron nella West Bank, che aveva un permesso di ricevere cure mediche a Tel Aviv.

Un attentato terroristico che poi ha avuto il “solito” corso, con le lodi di Hamas, che attraverso il suo portavoce, Hazem Qassem, l’ha definito “una vendetta per Jenin”:

“L’eroico attacco a Tel Aviv è la prima risposta ai crimini dell’occupazione contro il nostro popolo a Jenin. L’occupazione pagherà il prezzo per i suoi crimini contro Jenin. Lodiamo gli eroi del nostro popolo e i combattenti a Jenin”.

Gli abitanti di Israele non possono essere tranquilli neanche alla fermata del tram, perché un’azione quotidiana in un altro paese tale non è nello Stato ebraico, per colpa del terrorismo palestinese che vuole uccidere più ebrei possibile.

 

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