Doveva essere un sabato di preghiera come tanti e invece è divenuto un giorno di sangue per gli ebrei che intorno alle 17 di ieri erano all’interno della sinagoga Tree of life di Pittsburgh.
Un uomo, il 46enne Robert D. Bowers, è entrato nell’edificio e ha sparato sulle persone che stavano pregando durante il giorno di Shabbat, uno dei giorni in cui il tempio è più popolato, e ha sparato sulla folla, uccidendo undici persone e ferendone sei, di cui due sono in gravi condizioni.
La polizia ha arrestato il responsabile che, secondo i media americani, è entrato nella sinagoga e avrebbe gridato che tutti gli ebrei dovevano morire. Responsabile che è un militante di estrema destra e un dichiarato antisemita.
L’attentato è avvenuto a Squirrel Hill, un quartiere storicamente abitato da molte persone appartenenti alla comunità ebraica della città. Al momento del terribile attacco antisemita, all’interno della Tree of life si stavano svolgendo tre diverse funzioni in ambienti separati e secondo il capo della comunità ebraica locale, Jake Fikelstein, l’affluenza poteva arrivare fino a cento persone.
Il direttore dell’ufficio dell’FBI di Pittsburgh, Robert Allan Jones, nel corso della conferenza stampa ha detto che la “scena del crimine era la più tremenda” vista in vent’anni di lavoro nell’FBI.
L’associazione per i diritti umani Anti-Defamation League ha definito quello di ieri uno degli attacchi mortali mai compiuti nei confronti di una comunità ebraica statunitense.
Il barbaro attentato ha spezzato undici vite e ferito le comunità ebraiche di tutto il mondo, che stanno tornando a pagare con la vita il fatto di essere ebrei.
Ecco i nomi delle undici vittime: Joyce Feinberg, Richard Gottfried, Rose Malliger, Jerry Rabinowitz, Cecil e David Rosenthal, Bernice e Sylvan Simon, Daniel Stein, Melvin Wax e Irving Younger.