Argentina ed Hezbollah. Un rapporto che porta la memoria indietro di due decenni quando il gruppo terroristico, assieme a Iran e a gruppi locali, compì un attentato nel parcheggio dell’Associazione Mutualità Israelita Argentina (AMIA) e della Delegazione delle associazioni israelite argentine a Buenos Aires.
Proprio nella capitale, la polizia federale argentina ha arrestato due fratelli con l’accusa di essere affiliati agli Hezbollah. Nel corso della perquisizione le forze dell’ordine hanno sequestrato armi di vario tipo, pc portatili e telefoni cellulari.
I due presunti affiliati al gruppo terroristico libanese sono di nazionalità argentina: Kevin Gamal Abraham Salomon e Axel Ezequiel Abraham, rispettivamente 23 e 25 anni. Sono stati arrestati in un’abitazione del quartiere di Floresta.
Un episodio arrivato a distanza di poche ore da due attentati avvenuti al cimitero della Recoleta e davanti all’abitazione del giudice Claudio Bonadio e a pochi giorni dal summit del G20 che si terrà a fine mese in Argentina.
Summit che sta tenendo col fiato sospeso le autorità locali a causa del terrorismo, minaccia che ormai incombe dovunque si radunino i potenti.
La Daia (Delegazione di associazioni israelite in Argentina) aveva presentato una denuncia alla giustizia federale dopo la ricezione di una mail nella quale era scritto che uno dei due arrestati si era addestrato militarmente all’estero e che possedeva armi da guerra a Buenos Aires.
Le indagini sulla presenza di gruppi terroristici mediorientali in territorio sudamericano non sono nuove. Sono anni, infatti, che la polizia sospetta di un legame che il 18 luglio 1994 portò a un feroce attentato a Buenos Aires per mano di Hezbollah, Iran e gruppi del terrore locali.