È scattato l’allarme in Argentina per un possibile attacco terroristico contro la comunità ebraica locale, la più grande dell’America Latina e la settima in tutto il mondo. Un allarme arrivato dall’ambasciata del paese sudamericano a Londra, secondo cui attraverso il confine tra Argentina, Brasile e Paraguay sarebbe entrato nel paese del nitrato di ammonio grazie a un soggetto mossosi dalla città paraguaiana di Encarnación verso Posadas, capoluogo della provincia nordorientale argentina di Misiones.
Non una zona qualunque, perché il confine fra i tre paesi, conosciuto come Triplice frontiera, è una zona franca per traffici illeciti e terreno fertile per il terrorismo islamico mediorientale, che da anni è attenzionata dagli 007 di mezzo mondo.
Dove per terrorismo islamico mediorientale leggasi Hezbollah, che fin dagli Anni 80 dispone in Sudamerica di una vasta rete finanziaria e logistica consolidata, essendo riuscito anche a inserirsi nel traffico di stupefacenti. Secondo il sito Strategic forecasting, il gruppo terroristico libanese goderebbe dalla protezione di poliziotti e istituzioni corrotti, che chiuderebbero gli occhi davanti al contrabbando di merci e auto rubate che poi sarebbero rivendute in Africa Occidentale.
La libertà di movimento di Hezbollah in Sudamerica e in particolare in Argentina ha già visto mietere vittime in seno alla comunità ebraica.
Era il 17 marzo 1992, quando un attacco suicida distrusse l’ambasciata israeliana a Buenos Aires, uccidendo 29 persone e ferendone 242. Due anni più tardi, il 18 luglio 1994, un attentatore fece scoppiare un furgone carico di tritolo nel parcheggio dell’Associazione Mutualità Israelita Argentina (AMIA) e della Delegazione delle associazioni israelite argentine, togliendo la vita a 85 persone e ferendone 300: attentati la cui responsabilità è da ricercare nel gruppo terroristico Hezbollah, braccio armato dell’Iran.
L’attentato terroristico del 1994 portò a un’altra morte, quella di Alberto Nisman, il procuratore ebreo che aveva raccolto le prove contro l’allora presidente Cristina Fernandez de Kirchner e attuale ex presidente dell’Argentina, rea di aver inquinato le indagini sui mandanti iraniani dell’attentato all’AMIA. In un primo momento si cercò di far passare la morte di Nisman per suicidio, poi le indagini portarono a galla la verità: un omicidio per insabbiare una delle pagine più tristi dell’ebraismo argentino.