Archeologia a Gerusalemme. Una grossa scoperta è stata effettuata nella capitale d’Israele. A renderlo noto è stato il Dipartimento israeliano per le antichità, i cui scavi effettuati nei pressi del Kotel (Muro del Pianto) hanno riportato alla luce un oggetto di 2700 anni fa.
L’oggetto in questione è un sigillo di creta, che sembra esser stato di proprietà del governatore di Gerusalemme, la carica amministrativa più alta dell’epoca.
Sulla moneta di piccole dimensioni sono riportate le figure stilizzate di due uomini situati uno di fronte all’altro e la scritta in lettere ebraiche antiche delle parole “Leshar-Ir”, che significano governatore della città.
Gli studiosi israeliani hanno rilevato che nella Bibbia sono due i governatori di Gerusalemme vissuti in tempi diversi: Yehoshua e Maaseiah.
Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, ha commentato entusiasta la notizia del ritrovamento:
“Gerusalemme è una delle capitali più antiche al mondo, abitata in continuazione del popolo ebraico per 3000 anni. È un privilegio imbattersi così in una delle personalità e dei leader che l’hanno costruita e sviluppata”.
Gli scavi archeologici a Gerusalemme hanno già fatto rinvenire scoperte molto significative. L’estate scorsa oggetti ritrovati dall’Israel Antiquities Authority aveva confermato il rogo della città da parte dei Babilonesi.
Nello scorso ottobre, invece, un’equipe di archeologi israeliani avevano riportato in superficie un nuovo pezzo del Muro del Pianto, il luogo più sacro per l’ebraismo e con cui il popolo ebraico ha un fortissimo legame storico e culturale.
Gerusalemme e gli ebrei, un rapporto atavico che questi scavi stanno confermando ogni giorno di più.