L’Aquila, arrestati tre arabo-palestinesi che progettavano attentato nella West Bank

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L’Aquila, arrestati tre arabo-palestinesi che progettavano attentato nella West Bank

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Tre arabo-palestinesi sono stati arrestati dalla polizia de L’Aquila con l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico”, nonché proselitismo e propaganda e pianificavano attentati, anche suicidi, contro obiettivi civili e militari in territorio estero: tra questi volevano colpire con un’autobomba a Avnei Hefetz, nella West Bank.

I tre appartenevano Gruppo di Risposta RapidaBrigate Tulkarem, struttura operativa militare articolazione delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, riconosciuta come organizzazione terroristica dall’Unione europea.

Chi sono i presunti terroristi arabo-palestinesi finiti in carcere?

Ali Saji Ribhi Irar e Mansour Doghmosh, nonché Anan Kamal Afif Yaeesh, già detenuto a Terni dal 27 gennaio scorso su richiesta delle autorità israeliane, che ne hanno chiesto l’estradizione.

Si legge nell’ordinanza del gip dell’Aquila che proprio il 37enne, che vive nella città abruzzese dal 2017, abbia svolto “con chiarezza il ruolo apicale di capo e di organizzatore” del gruppo e la sua influenza:

“Trovava ulteriore conferma dall’analisi dei contatti e dei rapporti intrattenuti dall’indagato con Al-Maqdah Munir, un palestinese individuato come comandante militare delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa e come generale facente parte di Al-Fatah”.

Nelle intercettazioni si legge anche che il gruppo aveva concordato obiettivi, modalità e rivendicazioni degli attentati, che dovevano essere filmate tramite videocamere installate sui fucili di precisione e sui berretti.

Non è difficile notare che è lo stesso metodo utilizzato da Hamas nella mattanza contro i civili israeliani commessa il 7 ottobre, quando i macellai arabo-palestinesi ripreso le loro atrocità:

“Come l’ultima volta però, questa volta ad Avnei c’è molta gente. Mi sono messo in testa di fare a loro uno scherzo per quanto riguarda quello che sta succedendo a Gerusalemme, con la vergogna che abbiamo subìto Prepara qualcosa di forte per Avnei. Magari, o una macchina sulla strada come Hamzi”.

In Italia vivono presunti terroristi palestinesi e, incredibilmente, gran parte dell’opinione pubblica e della cultura continua a osteggiare Israele

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